La sarta di Chanel
- Autore: Kristy Cambron
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Newton Compton
- Anno di pubblicazione: 2021
La sarta di Chanel (Newton Compton 2021, titolo originale The Paris Dressmaker, traduzione di Martina Rinaldi) è un romanzo di Kristy Cambron, autrice pluripremiata di narrativa storica e saggistica, i cui lavori sono stati inclusi nella Top 10 di “Publishers Weekly”, “Library Journal” e “RT Reviewers”.
“Se l’avessero scoperta, lì nella foresta, Lila de Laurent sarebbe stata una donna morta”.
31 dicembre 1943. Foresta di Meudon, Francia. I fiocchi di neve che cadevano orfani dal cielo rendevano le profondità di quel bosco molto più minacciose nella loro desolazione di quanto avrebbero dovuto essere le strade di Parigi. Alle spalle di Lila le torce la rincorrevano e l’abbaiare dei cani risuonava forte in lontananza, in competizione con il battito del suo cuore. Se la polizia di Vichy avesse raggiunto Lila, non avrebbe avuto bisogno di scuse per consegnarla alle SS e i nazisti non avrebbero avuto pietà di lei. Un foro di proiettile nel fianco e una pistola in tasca avrebbero rivelato chi era diventata Lila de Laurent. Un tempo modella di “Vogue”. Dopo aver superato una curva e un’altura, Lila si era ritrovata davanti ai cancelli di un castello, dove numerose vetrate piombate riempivano la facciata, oltre a un sontuoso portico in pietra brunita con una fila di auto coperte di neve, che si trovavano nel viale d’ingresso circolare. Attraverso le finestre si scorgevano delle ombre muoversi mentre gli ospiti del castello passavano con flûte di champagne e una confusione di eleganti abiti da sera. Nella Francia occupata dai nazisti, gli unici castelli che funzionavano ancora come manieri erano controllati dall’élite nazista o dai collaboratori del regime di Vichy. Ma la ferita di Lila era troppo vasta e lei era troppo stanca, sarebbe rimasta in ginocchio nella neve per il dolore e morta entro l’alba con o senza l’aiuto dei nazisti. Quindi le opzioni erano due: continuare a correre e morire, oppure fermarsi, rischiare e pregare. In un castello di quelle dimensioni doveva esserci per forza un’entrata di servizio sul retro. C’era sicuramente una dispensa fornita che nessuno avrebbe controllato fino al mattino dopo. Quindi qualche ora di sonno, protezione dalla neve e dal gelo e la promessa di un po’ di cibo. Tutte cose che avrebbero potuto fare la differenza tra sopravvivere o morire. La donna doveva osare.
“Lila trattenne il respiro”.
Basato su veri resoconti di come i parigini durante la II Guerra Mondiale resistettero all’occupazione nazista, l’appassionante romanzo intreccia la storia di due donne coraggiose che rischiarono la vita per combattere il nemico in casa. Lila de Laurent come Sandrine Paquet, il cui compito è quello di catalogare le inestimabili opere d’arte in partenza per Berlino con uno scopo preciso, che non hanno paura di combattere il nemico in casa, mentre gli uomini combattono negli scenari di guerra. Le sue protagoniste sono coraggiose, intrepide, fiere e dignitose, e il romanzo, che si legge tutto d’un fiato, è dedicato idealmente a tutte loro.
“Si sarebbe arresa all’inevitabile se non fosse stato per una cosa. Il suo cuore non voleva. Le diceva di aggrapparsi alla speranza”.
La sarta di Chanel
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