La scrittrice criminale di Marina Morpurgo

Passeggiando in libreria, nella zona dove solitamente "fiuto" i libri di mio interesse, vengo colpita da una serie di copertine rosso lacca. Si tratta di una nuova collana e di una novella casa editrice: la Astoria di Milano.

Su Internet vengo informata del fatto che queste edizioni, nate nel 2011, hanno intenzione di dedicarsi ai cosiddetti "neglected", autori che sono stati ingiustamente dimenticati, che non hanno lasciato forse pagine indimenticabili, ma non per questo trascurabili.

"La scrittrice criminale" è un libro di Marina Morpurgo, giornalista milanese, con due figli ed un cane che vagano per casa. Il libro descrive la vicenda di una scrittrice contemporanea in crisi di ispirazione (e per questo chiamata la Scrittrice Potenziale) che si fa attrarre dall’idea di scopiazzare la trama dei Promessi sposi per tessere un romanzo ambientato in California con personaggi contemporanei dediti al traffico di droga, a rapimenti e altre bassezze.

Ed avrà un discreto successo.
Forte di questa nuova fase di vita, eccola tramutarsi nella sofisticata Sof’ja Mandelbrot, alle prese con una seconda storia romanzata, ancora una volta idealmente tratta da
un grande della letteratura, Dostoevskij. Questa volta il libro sarà ambientato nientemeno che a New York, nella comunità degli emigrati russi.

Allegro, spiritoso, con buona presenza di parole gergali che non piaceranno ai lettori più seriosi, è un testo che si fa leggere volentieri, fa ridere (come sottolinea in una rassegna stampa il giornalista Alessandro Marzo Magni), lasciando un ricordo lieve.

Ho l’impressione che sentiremo parlare ancora di Marina Morpurgo e ancor di più della nuova casa editrice, dedicata ad una letteratura femminile di svago.
Sicuramente, tra i titoli già disponibili mi riservo di scovare qualche altro "neglected" di qualità.
La lingua inglese non finirà mai di stupirci.