La seconda casa di Rachel Cusk

Rachel Cusk è una scrittrice canadese, ora vive a Parigi, di grande talento ma di non facilissima lettura. Nel breve romanzo La seconda casa ( Einaudi Stile libero, 2023, trad. Isabella Pasqualetto), la voce narrante, M, racconta la sua storia a Jeffers, probabilmente un caro amico di cui nulla sappiamo.

Ciò che ci viene raccontato invece è che la donna, un’artista, vive con il secondo marito Tony in una vasta proprietà nei pressi di una palude vicino all’oceano dove una grande casa li accoglie, mentre in una dépendance molto austera vengono talvolta ospitati artisti che vogliano trascorrere un periodo lontano da tutto e tutti. Il luogo è isolato, la cittadina più vicina si raggiunge con un vecchio e malconcio furgone. Tony è grosso, ha la pelle scura, capelli bianchi lunghi ed è un grande lavoratore.
M si copre con lunghe informi palandrane, bianche o nere, capelli sale e pepe incolti, ha rinunciato alla sua femminilità, malgrado sembra quasi risvegliarsi quando arriva la notizia che il pittore L, con cui lei ha avuto un legame, accetta di venire a trascorrere alla palude un periodo per cercare nuova ispirazione.
In casa è arrivata anche la figlia Justine, avuta dal primo matrimonio di M, con il suo compagno Kurt, conosciuto a Berlino dove la coppia viveva apparentemente felice.
A questi quattro personaggi dai rapporti complicati si aggiunge inaspettatamente proprio il pittore L. Si supponeva fosse solo, si presenta invece con una bellissima giovane donna inglese, Brett, elegantissima anche se fuori luogo in quel’ambiente spartano. Dunque ora sono tre le coppie che si fronteggiano, si dividono, si scontrano, si scambiano.

Attraverso il racconto che M fa a Jeffers, una sorta di alter ego letterario, veniamo a sapere molto di questi strani personaggi che più diversi non potrebbero essere.
La smaniosa e intransigente Brett non ha una liaison con L, come si poteva supporre. M ne è palesemente gelosa, Tony intuisce l’attrazione della moglie per il famoso pittore e a un certo punto decide di scomparire.
Nelle poche settimane in cui si dipana il racconto avvengono molti piccoli e grandi eventi, molta consapevolezza viene acquisita, molte menzogne vengono rivelate, molti affetti si rinsaldano.

Una scrittura magistrale quella di Rachel Cusk, raffinata, colta, fluente ma molto piena di sottintesi, di rimandi, di descrizioni efficaci. Musicale e leggera la traduzione di Isabella Pasqualetto, che ha reso un testo complesso facilmente fruibile.