La società pornografica. Lo sguardo dall’illusione all’osceno
- Autore: Rossano Baronciani
- Genere: Filosofia e Sociologia
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2016
La semantica pornografica è retta dalla luce. Dalla rivelazione luminosa dell’osceno, da ciò che per senso estetico (prima ancora che etico) andrebbe mantenuto occulto. Vale per i genitali in azione dei film a luci rosse, vale per gli smembramenti compiaciuti dello splatter movie. Vale, allargando il campo alla società dipendente-digitale, per ogni immagine non necessaria divenuta pubblica (postata) senza teleologismo che non sia il mostrare fine a se stesso. Ha ragioni da vendere Rossano Baronciani quando scrive che
“lo sguardo pornografico, in quanto visione del mondo dal punto di vista del buco della serratura, ha (persino, n.d.r.) modificato il modo in cui osserviamo e diamo rappresentazione del cibo. Recentemente è tornata in auge la definizione di food porn”.
Starebbe ad indicare il cibo “rappresentato in immagini pubblicitarie” che sollecitano voluttà allo stesso modo di attori e attrici in carne e ossa. Per non dire delle auto sportive ad alta attrattiva erotica, e dei profumi dagli effluvi orgasmici, che perpetrano il loro assedio attraverso i media. L’acuto lavoro di Baronciani esce per i Saggi Pop delle edizioni effequ con un titolo tranchant (e sacrosanto) come una sentenza: “La società pornografica. Lo sguardo dall’illusione all’osceno”.
È un saggio da leggere e mandare a memoria per capire come e in che modo uno sguardo sempre più svilito di senso (il nostro) ci abbia precipitati dentro l’abisso del pornografico. Rossano Baronciani se ne intende. Insegna Etica della comunicazione all’Accademia di Belle Arti di Urbino e già in “Nella tana del biancoconiglio” (effequ, 2014) allertava su cascami e ricadute ontologiche della mutazione digitale.
(Soprav)viviamo come dentro a un film di fantascienza post-umanista. Voyeur e narcisi al contempo: da un lato a spiare le vite degli altri, dall’altro a elargire scampoli inessenziali di noi stessi via smartphone e tablet. Nuovi media per neo-corpi (neo-cibi, neo-pose, neo-oggetti, neo-paesaggi, neo-tutto) eternizzati in pixel dalle neo-fotografia. L’abbaglio platonico del mito della caverna esteso a gran parte del genere umano: percepire come reale ciò che invece è solamente ombra, parvenza.
Se non vi spaventano le verità svelate dal loro lato brutto – enunciate per teorie, prassi, idee e diverse suggestioni filosofiche – “La società pornografica” è il libro che fa per voi. Chiudo con un’altra citazione da Baronciani, a sostegno del fatto che questo saggio è un saggio indispensabile:
“In alcune lingue i termini idea e immagine sono sinonimi, – scrive – in quanto definiscono il pensiero corrispondente a un oggetto esteriore e, allo stesso tempo, l’immagine di un oggetto sul quale l’intelletto si concentra per poi formare successivamente giudizi e riflessioni”.
Senza il recupero delle facoltà discernenti - aggiungo - tanto le immagini quanto le idee risulteranno giocoforza sterili, striminzite. Io ve l’ho detto e il libro ve l’ho consigliato. Adesso, come sempre, fate voi.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La società pornografica. Lo sguardo dall’illusione all’osceno
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