La talpa. La verità rivelata di Quintin Contreras

Messo da parte Quintin Contreras, il famoso gatto de L’amore Costa Caro, nel nuovo romanzo "La talpa. La verità rivelata" (Atmosphere Libri, 2013) troveremo un’avventura forte nel bene e nel male. Il rapporto di dipendenza fra bene e male attraversa il libro trasversalmente per intero e rappresenta il legante del romanzo, la maglia del fondale, il motivo della trama.

Il racconto inizia piacevolmente con Guya, una delle due protagoniste, che si accinge a partire accompagnata dal marito Guillaume per un viaggio di piacere. L’accurata linea narrativa ci comunica l’allegria e la spensieratezza della coppia che in una mattina d’agosto va dall’aeroporto di Torino verso il Madagascar. Qualche pagina dopo, la storia ci conduce in un lussuoso attico di Saint-Jean-Cap-Ferrat, dove in un’atmosfera questa volta per nulla gioiosa, troveremo riuniti quasi tutti i personaggi del romanzo e incontreremo la seconda protagonista: Geneviève, una donna bellissima, moglie del padrino della mafia nizzarda, alla quale sarà imposto, contro ogni sua volontà, di partire per il Kazakistan per trattare la vendita di armi con degli acquirenti locali.

Queste donne tanto diverse, eppure accomunate dallo stesso destino, ancora non sanno che i due viaggi modificheranno integralmente la loro vita, costringendole ad affrontare, in una storia dai connotati del thriller, la disfatta e l’umiliazione che le costringeranno a battersi per salvare se stesse e chi amano.

Il romanzo è ben scritto, suggestivo e divertente, crudo, duro ma dirompente nella sua carica di umanità. "La talpa" tiene avvinto il lettore e induce alla riflessione attraverso una forma che disegna la storia, le sfumature e i toni dello sfondo, il loro digradare dalla luce al buio. C’è molto in questo lavoro, molta vita, molta verità, il gioco dei contrari, il coraggio di finire e ricominciare. Una storia che trasmette al lettore la passione dell’autore. Sincero e coinvolgente, ha un ritmo e una tenuta sempre vivaci.