La transazione di Guglielmo D’Izzia

L’attore e scrittore Guglielmo D’Izzia pubblica per le edizioni Les Flâneurs, nella sua traduzione dall’inglese, La transazione, già uscito in Canada e vincitore del Crime Writers of Canada Awards of Excellence.
Libro giallo? Non saprei davvero annoverare questo romanzo a quel genere. Si tratta di una storia che alterna realtà a mistero, quotidianità a imprevedibilità degli avvenimenti che si vanno susseguendo nei pochi giorni nei quali le vicende hanno il loro svolgimento.

Eccoci in un treno, che ha appena raggiunto la Sicilia; il protagonista, che scopriamo chiamarsi De Angelis, giunge da Milano per ordine del suo capo, Montanari. Ha con sé una grossa valigia che contiene i documenti relativi a un grosso affare, una transazione appunto, che dovrà concludere con dei siciliani che stanno nel comune di Figallia. Lì è atteso da Giuseppe Tommasini, la controparte nell’affare in questione, ma purtroppo il treno si è fermato in mezzo alla campagna, nessuno dà informazioni su quando ripartirà, e comincia così la serie di imprevisti, equivoci, contrattempi che punteggiano il seguito della storia.
Si arriva faticosamente a Palermo, e poi il lungo e snervante viaggio prosegue fino al paese minuscolo, arroccato, dove l’esausto viaggiatore cerca la camera che gli è stata prenotata; ma questa risulta già occupata, e non resta a De Angelis che tornare alla stazione, indeciso su cosa fare. Assetato, si ferma per rinfrescarsi a una fontana, ma viene improvvisamente azzannato da un gruppo di cani randagi e, ferito a una gamba, viene trasportato da un medico.
Nel seguito del romanzo vedremo una serie di morti ammazzati, compreso il destinatario del suo appuntamento, e numerosi episodi sconcertanti di cui si trova protagonista, che mostrano un paese ostile e un clima che definiremo omertoso, se non propriamente mafioso. La transazione non ci sarà, anzi De Angelis viene sospettato dell’uccisione di Tomassini e di molte altre situazioni infamanti. L’uomo non è gradito in paese e malgrado il suo capo da Milano lo interroghi su come stia proseguendo l’affare in questione, lui capisce di essere falsamente accusato, di trovarsi in una situazione assurda e pericolosa che tuttavia lo incuriosisce e quasi lo costringe a restare in quel luogo così malsano.
Nello scorrere delle pagine, in cui la voce narrante è quella del protagonista, compaiono brani in dialetto, pronunciati da personaggi minori, molti dialoghi che restituiscono quel senso di incomprensione e di incomunicabilità fra il pallido forestiero De Angelis e i vari Tano, Turiddu, Teresa. Minacce? Sorprese? Ferimenti? Rifugi segreti? C’è di tutto nel romanzo di Guglielmo D’Izzia, scritto in un italiano letterario, che mostra una profonda sensibilità nel costruire personaggi tanto realistici quanto ambigui e misteriosi. Uno scrittore davvero siciliano.