La vergine fredda di Jorn Riel

"La vergine fredda" è un libro di racconti di uno scrittore danese nato nel 1931, che segue un percorso di vita insolito e straordinario, così come insoliti e straordinari sono i suoi libri.
Dopo gli studi alla scuola di navigazione di Copenhagen, partito per la Groenlandia per effettuare rilievi sul ghiaccio per conto del suo paese e affascinato dallo stile di vita e dalla natura incontaminata, Jørn Riel decide di fermarsi a vivere la dura vita dei cacciatori artici per circa sedici anni.
I suoi racconti sono duri e lucidi gioielli di ghiaccio, i suoi personaggi sensibili sotto la dura scorza di una vita che spesso rasenta l’insopportabile: solitudine, tristezza, nostalgia, immaginazione e fatalismo.
Eppure i suoi uomini grezzi, senza parole, spesso senza istruzione, a volte senza speranza, hanno sentimenti e gesti di una splendida materna tenerezza.
Questo tipo particolare di racconti rientra in uno stile particolare, definito con il termine di "skrone", storie in cui la fantasia spesso la fa da padrona sulla piatta e dura realtà della vita dei cacciatori danesi e norvegesi che si erano insediati tra gli anni venti e cinquanta nelle stazioni costiere della Groenlandia.

Jørn Riel racconta sorridendo storie di uomini semplici, partendo da situazioni comuni, eppure i suoi protagonisti diventano unici perché è unica la situazione in cui si trovano a vivere, ed è quella particolare situazione che farà necessariamente emergere le loro caratteristiche e le loro capacità personali.
Ma quello che preme veramente all’autore trasmetterci è l’unica realtà che gli interessa: la natura, l’inimmaginabile, inarrivabile splendore di una terra straordinaria, un cielo sconfinato, una solitudine assoluta con cui gli uomini devono fare i conti, in rispetto e ammirazione.