La verità di Amelia
- Autore: Kimberly McCreight
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Nord
- Anno di pubblicazione: 2014
“Recostructing Amelia” è il titolo originale di questo romanzo della scrittrice Kimberly McCreight che nella traduzione italiana di Chiara Salina suona “La verità di Amelia” (Nord, 2014). In effetti ambedue i titoli riassumono efficacemente la vicenda di una ragazzina sedicenne bella e brava, un’ottima studentessa che frequenta la Grace Hall, una scuola privata nel quartiere “bene” di Brooklyn, figlia di una giovane madre single, avvocato rampante in un importante studio legale di Manhattan, che nelle prime pagine del libro muore, evidentemente suicida, cadendo dal tetto della scuola, presumibilmente per l’accusa di aver copiato un compito d’inglese, la materia nella quale eccelleva, un saggio su Virginia Woolf, la sua scrittrice preferita.
“Fingiamo di nuovo che la vita sia una sostanza solida, a forma di globo, che ci possiamo rigirare tra le mani. Fingiamo di poter ricavare una storia semplice e logica….”
Parole della stessa Woolf che l’autrice pone come epigrafe al suo originale romanzo, in cui, si capisce subito, tutto è finzione e la verità va ricercata perché si presenta pirandellianamente sotto diversi e contraddittori aspetti.
Kate Baron, la madre di Amelia, ha un segreto mai rivelato neppure alla figlia: ha avuto la bambina da un incontro sessuale quasi casuale con un uomo a cui non rivelerà l’esistenza di Amelia, che lei cresce da sola, lavorando duramente per consentire alla bambina una vita serena e agiata, anche se la sua professione estremamente competitiva la tiene sempre lontana da casa. Non si accorge che Amelia è ormai cresciuta, che le modalità di relazione dei ragazzi sono velocissime e diverse da quelle della sua esperienza, che sms e facebook sono il nutrimento quotidiano e quasi compulsivo di alunni poco interessati alla scuola e alla cultura, immersi in una rete nella quale sono perennemente connessi, dove un gruppo di potere si è stabilito intorno ad una presunta leader, la carismatica e arrogante Zadie, che domina un gruppetto di ragazzine organizzate in una confraternita segretissima, le Magpies, nei confronti delle quali gli adulti, preside ed insegnanti, non saranno in grado di porre un argine.
Non voglio raccontare la trama di questo noir, una storia sempre più inquietante man mano che se ne leggono le pagine dense di colpi di scena davvero inattesi. Non si può che annotare che il celebrato mito dell’American way of life sembra aver lasciato il posto a un vuoto etico, ad un’assenza di valori di riferimento pur nella capitale morale degli Stati Uniti, che mette paura. McCreight non esita a scavare nella psicologia contorta di adulti rampanti, donne e uomini tra i quaranta e i cinquanta, genitori di ragazzi viziati ma soli, frutto di rapporti ambigui e irrisolti. Ecco allora che la saggia Amelia, la sua migliore amica Sylvia, il gruppo delle violente Zadie, Dylan, Betahny, Heather appaiono come piccoli mostri violenti, pronti a fare e o a subire scherzi e torture psicologiche i cui esiti non possono che essere fatali per chi è meno solido e non ancora del tutto strutturato. Ci sono anche i maschi, in questa storia, ma hanno un ruolo secondario e quasi marginale.
L’insegnante d’inglese Liv, il giovane e prestante preside della scuola e la severa vicepreside Mrs Pearl appaiono opachi, ambigui, poco trasparenti, e così Kate, dopo la morte violenta della figlia, dovrà fare i conti con il suo passato, con la vita segreta di una figlia amata ma di cui si accorge di ignorare tutto, gusti sessuali inclusi, sommersa da un mondo professionale nel quale i legami sono esili e improntati alla sola ricerca del successo. I sensi di colpa per non aver saputo ascoltare e comprendere sua figlia, troppo presa della carriera, devasteranno Kate ma non la faranno indietreggiare alla ricerca di scomode verità, accertate solo nelle ultimissime pagine del libro. Finalmente Amelia avrà giustizia e sua madre potrà ritrovarla e fare pace con se stessa.
L’architettura del romanzo rispecchia l’ambiguità della sua trama: si alternano le voci dei protagonisti, con continui flashback, intervallati dalle riproduzioni delle pagine Facebook e del testo del blog anonimo che riproduce i gossip più piccanti che riguardano la vita sessuale di alunni e insegnanti. Un mix che rende il romanzo una fedele riproduzione del parlato, dei sentimenti incerti, delle paure e delle sfide agli adulti dei ragazzi protagonisti di questo romanzo avvincente.
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Scorrevole e di facile lettura, ma non per questo banale e scontato è questo romanzo di Kimberly McCreight dal titolo “esca”, “La verità di Amelia”.
In una giornata come tante, in cui Kate Baron è impegnata al lavoro in uno degli studi legali più “blasonati” di New York, giunge la telefonata inattesa della vice-preside della Grace Hall, un rinomato istituto privato della Grande Mela, per comunicarle la sospensione di Amelia per aver copiato.
Quello che non torna è che Amelia è una delle studentesse più brillanti del college, e non ha certo bisogno di copiare!
Ma, arrivando, sebbene in ritardo, all’appuntamento, scorge un cordone di poliziotti che non fanno passare: la tragedia è dietro l’angolo, ma la verità sarà molto più complicata e profonda di quanto appaia al principio.
In questo bel romanzo, ci immergiamo nella routine delle scuole americane, cosi belle viste dal di fuori, ma cosi “difficili” per chi le deve vivere: il fenomeno del bullismo, nonché delle confraternite esclusive, creano veri e propri disagi nei ragazzi che le frequentano, innescando complessi, patologie, insicurezze, talvolta senza ritorno.
E quella che nasce semplicemente come una “storia”, acquisisce tutti i connotati di un thriller, di un giallo dalle tinte tenui, ma che tiene il lettore inchiodato fino alle ultime pagine.
Libro consigliabile, in quanto non così scontato, e soprattutto perché, sebbene coi contorni di una “finzione”, ben indaga nei pericoli dell’utilizzo dissennato dei social network, nonché del fenomeno triste e in ascesa del cyber-bullismo!