La villa delle Rose
- Autore: Teresa Simon
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Bompiani
- Anno di pubblicazione: 2019
“La villa delle Rose” (Newton Compton 2019, titolo originale “Die frauen der rosenvilla”, traduzione di Jessica Ravera) di Teresa Simon, autrice da oltre 450mila copie vendute, narra una storia familiare delicata ed emozionante.
Dresda, Germania, aprile 2013.
La Schokolust1, come l’aveva chiamata Anna, si trovava nella Città Nuova di Dresda e, tranne che per il nome, si distingueva in tutto dalla “casa madre” della Città Vecchia.
La trentaduenne Anna Kepler, maestra cioccolataia ed erede di un’antica dinastia di cioccolatai, stava per inaugurare la sua seconda cioccolateria situata nella Neustadt (Città Nuova) della Capitale della Sassonia. Le pareti del locale erano di un leggero color menta, che dava all’ambiente una piacevole freschezza, i tavoli e le sedie erano in acero chiaro. Un raffinato bancone refrigerato in vetro esibiva cioccolatini e pasticcini artigianali. Invece dietro il bancone, c’era una macchina da caffè, “Vulcano”, che offriva una crema seducente e una vaporosa schiuma. Scaffali di legno esponevano prestigiose tavolette di cioccolata classificate secondo il contenuto di cacao e il paese di origine.
Le vecchie querce sul lato est, gli alberi di ciliegio, di mele e di susine a ovest.
Inoltre la giovane donna, dai bei capelli rossi naturali e dagli occhi castani, aveva da poco iniziato il restauro della tenuta ricevuta in eredità dall’amato nonno Kurt, “La villa delle rose”, nome derivato dallo splendido roseto che vi dimorava, che la neo proprietaria intendeva riportare a nuovo splendore. Anna desiderava per la villa e il roseto “tradizione e continuità” e da quando stava gradualmente recuperando il suo vecchio volto, quel desiderio era cresciuto ulteriormente.
I due uomini cominciarono a scavare. Quasi subito tirarono fuori qualcosa di cubico incrostato di terra: un piccolo cofanetto di metallo.
Durante gli scavi per piantare le nuove rose erano stati ritrovati in un vecchio scrigno, tra vari oggetti, “innumerevoli fogli sparsi, come strappati da uno o più diari”. Una fotografia di una donna molto somigliante ad Anna datata Dresda 1913, aveva emozionato Fräulein Anna. La donna, colta da un misto di fascino e curiosità, era certa di essere su una pista importante: “Prese di nuovo il cofanetto e ne tirò fuori il primo foglio. Anna iniziò a leggere”. Quel misterioso cofanetto che cosa nascondeva? Forse un segreto di famiglia riaffiorava dal passato per influenzare ancora il presente?
Una narrazione tutta da gustare, ricca di mistero e intrighi, lasciandosi avvolgere dall’inebriante aroma del cioccolato e dal profumo delle rose. Uno stile fluido e incalzante trasporta il lettore attraverso varie epoche del secolo breve, per scoprire la verità racchiusa nell’enigmatico scrigno.
Chiunque disseppellirà questo tesoro, che io ora sotterro con cura sotto le amate piante perenni, dovrà sapere a chi appartiene: alle donne di Villa delle Rose.
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