La vita com’è
- Autore: Grazia Verasani
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: La nave di Teseo
- Anno di pubblicazione: 2017
Invece di parlare di autofiction, con la storia che “Je est un autre”, pensiamo al mattino, allo strusciare dei gatti sulle gambe. Mistero glorioso, un po’ danno noia, per la maggior parte del tempo scandiscono la nostra giornata; la luce, i gatti sono miracoli mi diceva Anna Maria Ortese, “ma vuoi mettere la prima sigaretta?”.
Grazia Verasani non ce le chiede, stanno lì, chissà se, come noi altri, è andata al bar tabacchi a mendicarle e poi si faceva il conto.
Nel dubbio, andavamo giovinetti, ma neanche tanto, con quattro stecche di sigarette a Rapallo, da Anna Maria Ortese che stava su una panchina.
Grazia Verasani preferisce il bar, il solito, il caffè; del periodo di cui scrive capiamo che è una estate calda, certa non ultima, quella del 2017, che è stata un incubo, ma si sveglia presto e questo libro è uscito a fine settembre. Vai a capire.
Spesso Grazia Verasani scrive qualcosa di bello, di importante, su Facebook, io mi arrabbio: come fa ad essere così luminosa mentre noi blatte strisciamo infelicissime, morti senza caffè, non ne bastano due o tre per diventare umani.
Una mattina la chiama uno che vuole fare lo Scrittore, è di Bologna, ha letto tutti i libri della scrittrice, vorrebbe un suo parere, anzi più di un parere, l’assoluzione per diventare il Nuovo Scrittore, o non se ne fa niente.
Nel frattempo, prima di iniziare a scriversi su whatsapp, Grazia Verasani ride del suo “daffare”, forse incuriosita da un giovane che scrive romanzi e non è gay (il pregiudizio è mio).
A tenerle compagna Samuele, libraio coltissimo, che vorrebbe trasformare la libreria in una cripta con solo autrici e autori, come Alice Munro e Virginia Woolf.
Spesso il daffare delle scrittrice Grazia Verasani è leggere come un’invasata e, a parte “Limonov” di Carrère, legge molte donne, ma non solo, anche Klaus Mann. “La vita com’è” è anche uno spunto per trovare libri da leggere che non siano Ken Follett, con tutto il rispetto per Ken Follett.
La scrittrice e il Giovane Scrittore si incontrano, parlano, non scatta una seduzione genuina (a Grazia piacciono quelli con le pance, ecco perché la adoriamo), ma il sesso c’è sempre, anche solo come idea da scartare.
Grazia Verasani inizia a leggere l’inedito ma non vi diciamo se gli piace o no. Non vedo l’ora di leggere di un nuovo della mattina, della signora centenaria che legge Repubblica nel bar, fino all’ultima pagina. Aspetto uno sbadiglio, una lite con Samuele, in verità aspetto Tessa. Aspetto la gatta che dà il senso a tanti momenti anche non felici, anche a quella leggera depressione mattutina che passa veloce.
La vita com’è. Storia di bar, piccioni, cimiteri e giovani scrittori
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