La vita continua. Quattordici racconti sul karma
- Autore: Matteo Gazzolo
- Genere: Raccolte di racconti
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2022
In un tempo imprecisato, qualche decennio fa, Matteo Gazzolo, attore e regista, adesso anche scrittore, figlio del grande Nando, visse un’esperienza di premorte che mutò radicalmente la sua visione della vita, introducendolo nel mondo spirituale ed esoterico per esperienza diretta.
È nato così il suo bel libro di racconti, La vita continua. Quattordici racconti sul karma (Harmakis Edizioni, 2022) con la prefazione di Mariagrazia Albanese.
Nell’introduzione Gazzolo racconta del tragico giorno in cui cadde improvvisamente in coma profondo, pur godendo di ottima salute. Attaccato alle macchine, il suo cervello non dava più segni di attività cerebrale, eppure lui si sentiva cosciente, un fatto impossibile a detta della medicina ufficiale.
Dopo essersi risvegliato dal coma Matteo Gazzolo iniziò a studiare il suo caso, prima con esperti nel ramo, psicologi e psichiatri, neurologi, senza tuttavia ottenere una spiegazione soddisfacente.
Furono i libri dell’esoterista austriaco Rudolf Steiner ad aprirgli la mente; comprendeva che le esperienze descritte dal filosofo fondatore dell’antroposofia nascevano da conoscenze di prima mano, realmente vissute, ed erano simili alle sue. Da allora non smise più di approfondire gli studi e praticare l’arte della meditazione.
In Vita continua Gazzolo non narra ciò che vide e conobbe nell’altra dimensione tra i disincarnati, lo considera una faccenda privata e intima, non desidera fare del sensazionalismo. Adotta invece l’arte narrativa e si affida all’immaginazione, creando 14 storie in cui sono presenti la saggezza e la conoscenza acquisite, verità mistiche ed etiche, patrimonio di tutta l’umanità e di ogni cultura.
Lo stile è fluido e caldo, molto sintetico, sembra quasi un testo scritto sotto dettatura, come afferma la prefatrice Mariagrazia Albanese.
Matteo Gazzolo spazia nei millenni e ci trasporta in diverse regioni geografiche, dal deserto alle terre ghiacciate dei fiordi. Racconta fatti accaduti a secoli di distanza, collegati fra loro, mostrando che tutto è consequenziale alle azioni compiute in precedenza, il destino non è un caso.
Come nella storia in cui una donna affamata ruba del cibo all’amico, altrettanto miserabile. In un’altra esistenza lei era un uomo, secondo l’alternanza dei sessi stabilita dal karma, e l’amico era il servo maltrattato per venticinque anni da colui che ora è divenuto donna dirigente, rigida, rabbiosa e dispotica. Ma quando l’azienda della donna fallirà, la manager avrà una mutazione interiore e riuscirà infine a dire al servo "Ti ringrazio".
Nella cosiddetta “Vita Continua”, ossia lo stato tra una incarnazione e l’altra, le vicissitudini vengono chiarite, spesso risolte. Così i due protagonisti nominati, infine da trapassati si fondono uno nell’altro.
Il tuo essere intero scorreva dentro il mio essere, le tue correnti di luce di vita si sono fuse con le mie più e più volte, ci siamo attraversati da mille direzioni, fusi e staccati e poi rifusi tra noi, e in questo modo abbiamo parlato tra noi.
Nell’aldilà tale è il modo di comunicare, è possibile occupare lo stesso spazio, dato che tempo e spazio vengono trascesi.
“Karma” in sanscrito significa “azione”. Si tratta della legge inevitabile di causa-effetto per cui ciò che si è commesso si subisce. Non si tratta di punizione, men che meno eterna, ma di una lezione da apprendere, che è sempre l’amore per l’altro, da intendersi evangelicamente anche come l’amore per il nemico.
Antichi amanti si riconoscono.
E che cos’è la gioia?
È così che la Vita restituisce a ognuno ciò che le viene dato. […] L’amore che hai dato diventa per sempre la tua gioia, per questo quando mi vedi la gioia si riflette intorno a te da ogni parte. Ora l’hai ritrovata. Continua ad amare altri nel mondo, e ne avrai ancora e ancora.
Fondamentali sono i nostri sogni notturni, nel quali è l’angelo custode a guidarci nella Vita Continua, staccandoci momentaneamente dalla vita minerale. Al risveglio possiamo accorgerci di avere pronta la soluzione di qualche problema irrisolto.
Nelle pagine intense e tumultuose del libro appaiono molti eserciti, guerre e delitti, santi uomini e sciamane e sciamani. Anche l’esecuzione sul rogo di una strega innocente, vittima della crudeltà clericale.
Commuove l’incontro di un breve momento tra il Cristo sofferente che sale sul Golgota portando la croce e un vasaio. Il sorriso rivoltogli dal Salvatore lo cambia per sempre. Si era occupato soltanto del suo lavoro, egoisticamente sordo ai dolori collettivi del suo tempo; morirà trucidato quello stesso giorno, perché aveva ospitato per una notte nella sua bottega una giovane cristiana inseguita. Il vasaio rinasce con un destino da suora, dedita a opere di carità.
I personaggi parlano tutti in prima persona, rendendo così le vicende vivide e reali.
Viene sottolineata con chiarezza l’identità tra destino e libero arbitrio umano:
L’abuso che vedo riversarsi contro tutti i viventi ogni giorno, bene, tutte queste cose ora so che vivendo più vite le ho costruite io stesso, e so che io stesso con il mio afflato del cuore posso scioglierle.
Il karma insegna la differenza tra bene e male; quest’ultimo può essere vinto soltanto quando “lo osserviamo negli occhi con la volontà più decisa.”
Matteo Gazzolo dimostra di trovarsi tra la schiera autocosciente dei saggi, capace di onorare lo Spirito Eterno:
Che vive in ognuno degli abitanti del meraviglioso pianeta Terra che, dalla Vita Continua, vanno e vengono, nascono e muoiono, e tornano su di esso mille e mille volte, vita dopo vita, dopo vita.
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