La vita nascosta di Léonie Martin
- Autore: Gabriella La Rovere
- Genere: Storie vere
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2024
Gabriella La Rovere, medico e giornalista, ha dedicato la sua vita professionale e personale alle neurodiversità e con la sua unica e profonda sensibilità ha saputo individuare nelle sue ricerche medico-letterarie i tratti autistici in tanti ed illustri personaggi, da Francisco. La vita del matto buono dei frati a Samuel Beckett in Samuel, Murphy e io. I suoi libri e i suoi saggi hanno ricevuto numerosi premi ed è tornata nelle librerie nel 2024 con il suo nuovo testo La vita nascosta di Léonie Martin, edito da Avio Edizioni Scientifiche.
L’autrice si è imbattuta nella storia di Léonie per puro caso, trovando in rete una frase di una lettera che ha subito suscitato il suo interesse.
Questa povera bambina mi mette a disagio, perché ha un carattere indisciplinato e un’intelligenza non sviluppata.
L’esser medico e studiosa le ha subito fatto pensare a un disagio dovuto a un comportamento differente ed è così entrata nella vita di Léonie Martin. Per sua figlia Benedetta, Gabriella si dedica ogni giorno con amore e abnegazione per il riconoscimento sociale delle qualità e delle necessità di chi è autistico, e il suo coraggio e la sua determinazione mi emozionano ogni volta. Ha tradotto le lettere di Lèonie indirizzate alle sorelle in convento e alcuni suoi scritti, per essere certa di trovare risposte alle sue domande.
Nel narrare la drammatica storia di Léonie Martin, sorella di Teresa di Lisieux, l’autrice ha voluto inserire momenti di riflessioni e di approfondimento, importanti per poter comprendere i disturbi del comportamento autistico.
Léonie nacque nel 1863 ad Alencon in Normandia, dove il padre si era trasferito da poco aprendo un negozio di oreficeria. Bionda con gli occhi azzurri e delicata, era molto diversa dalle sorelle scure di capelli e la madre si accorse dopo pochi mesi che qualcosa non andava nella piccola. Sul suo piccolo corpo crebbe un eczema purulento e nessun medico, in quei tempi, fu in grado di diagnosticarne la causa. I disturbi cutanei, scrive l’autrice, si manifestano nei bambini autistici "e il legame è dovuto alla comune origine embrionale della cute e del tessuto nervoso". Ci si affidava a Dio e alla sua volontà. Léonie era affetta, secondo il reverendo padre, da debolezza intellettuale e deficienze fisiche causate dalle tante malattie che avevano ostacolato la sua crescita.
Uno dei primi momenti difficili che venne affrontato in casa Martin fu la morte della sorellina di Léonie che era anche la sua compagna di giochi: non smise di urlare per giorni.
La persona neurodivergente elabora il dolore in maniera differente
Sembrano essere indifferenti emotivamente ma non è così, perché affrontano i loro problemi da un differente punto di vista, focalizzandosi non su come si sentono ma sul risolvere il problema, e come per tutti l’importante è che il dolore fuoriesca; sono bisognosi di ricevere conforto e di essere rassicurati. Uno dei punti centrali delle storie raccontate nel corso degli anni dalla nostra autrice è proprio questo: come per tutti, uguale a tutti, con la sola differenza che il mondo emozionale nel quale si trovano è bloccato, come se una catena a doppio giro avesse serrato i loro sentimenti.
Léonie crebbe forte e robusta nonostante la governante le usò violenza fisica e verbale. Il suo comportamento a scuola, definito cattivo, la porterà a essere spesso rimandata a casa: venne respinta dal collegio e non ammessa in convento. Le persone affette da qualsiasi disabilità in quei tempi venivano affidate ai conventi, si allontanavano dalle famiglie che ritenevano la loro malattia una vergogna.
Quando la guardo provo un estremo dolore, lei fa sempre quello che non vorrei, più diventa grande, più mi fa soffrire.
La madre provava imbarazzo e disagio per quella figlia così diversa. Léonie si comportava sempre eludendo le regole della comunità, "confermando ogni volta di più la sua stranezza".
Essere madre di un figlio autistico significa imparare a crescerlo con linguaggi differenti; non aspettarsi reciprocità e nessuna condivisione emotiva: non è mai stato facile prendere coscienza di questo, "dell’imbarazzo e della vergogna che coinvolge negativamente l’intero sé". Una vita non facile, nessuna comprensione e nessun conforto o appoggio a renderle tutto più vivibile. Con la madre malata gravemente ricomparirà lo smarrimento, la situazione vissuta con la morte della piccola Helene, le emozioni saranno di nuovo difficili da controllare.
A ventitré anni Léonie riproverà a entrare in convento ma la sua condizione non le permetterà di rimanere: la sua naturale lentezza e la difficoltà a seguire le funzioni religiose, in quanto pregare in latino le era impossibile. Nei disturbi dello spettro autistico, scrive la nostra autrice,
sono compromessi non solo l’acquisizione del linguaggio, ma anche il comportamento sociale.
Solo anni più tardi riuscirà a seguire lo stesso percorso di vita che era stato per le sue sorelle e prenderà i voti il 30 giugno 1899, accettando in silenzio le parole pungenti delle monache clarisse e a svolgere piccole mansioni quotidiane.
Charles Gardou, scrive l’autrice, ha dedicato le sue ricerche di antropologia culturale alle situazioni di disabilità, alla diversità umana e alla vulnerabilità nelle loro molteplici espressioni, e ha scritto che la storia più bella dell’uomo è la diversità; non vi sono diverse umanità, una forte e l’altra debole, ma una sola, depositaria della nostra condizione universale, nel cuore della quale si annida la vulnerabilità. Consigliato.
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