La vita segreta degli scrittori
- Autore: Guillaume Musso
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: La nave di Teseo
- Anno di pubblicazione: 2019
Mi sono davvero divertita e appassionata a leggere "La vita segreta degli scrittori", l’ultimo romanzo del francese Guillaume Musso. Si tratta di un thriller che ha per protagonisti uno scrittore, che si è volontariamente allontanato dalla società letteraria, malgrado il grande successo ottenuto dai suoi libri ed un giovane esordiente, scrittore a sua volta, Raphael Bataille, ammiratore del primo, che accetta di lavorare in una libreria nell’isola de Beaumont, La Rose Ecarlate, isola immaginaria al largo della Costa Azzurra, meta di pochi turisti, pur di avvicinare il mitico Nathan Fawles. "Da vent’anni assente dalla vita letteraria... Lo scrittore rifiuta ostinatamente qualsiasi sollecitazione mediatica”. Sull’isola di isola de Beaumont lo scrittore vive relegato in una casa isolata, pronto a sparare a chiunque osi disturbare la sua privacy.
Una citazione di Umberto Eco (“Per sopravvivere bisogna raccontare storie”) fa da esergo al romanzo, divertente, avvincente, pieno di citazioni e di rimandi alla vita più o meno misteriosa degli scrittori, in cerca di fama o che ne hanno avuta troppa e cercano l’anonimato per sfuggire a un circo mediatico che metterebbe in pasto ai famelici gossippari segreti che è meglio nascondere.
Nelle prime pagine del libro la personalità dello scrittore assente ci viene raccontata dettagliatamente da un giornalista tramite un articolo molto documentato; ma poi entriamo nel mezzo della narrazione. Al giovane Bataille viene rifiutata la pubblicazione del suo primo romanzo e dunque il giovane accetta un’insolita proposta: lavorare nei mesi estivi nell’unica piccola libreria di Beaumont, l’isola che ospita il suo scrittore preferito.
Troverà il modo di avvicinarlo e di farsi valutare la sua prova d’esordio. Ma qui cominciano le avventure, che Guillaume Musso ci racconta con maestria letteraria: un delitto misterioso, continui colpi di scena, la comparsa dei vari personaggi che riemergono dal passato mentre lo scrittore riesce a tenere le fila delle complicate vicende per cui non si riesce fino alla fine a capire chi siano i buoni e chi i cattivi, cosa sia davvero successo, al di là delle apparenze.
Alla trama da classico thriller lo scrittore associa una riflessione sugli scrittori, sui loro vezzi, vizi e abitudini, sulla loro vera identità, davvero divertente. Dialoghi scoppiettanti, affermazioni sul mondo degli autori e sulle problematiche profonde di chi scrive romanzi inattese, ma coinvolgenti. Dice in effetti Nathan parlando del proprio lavoro e sospirando:
Perché non è un lavoro per sani di mente. E’ un lavoro per schizofrenici. Un’attività che richiede una dissociazione mentale distruttiva: per scrivere devi essere dentro nel mondo e fuori dal mondo… Quando scrivi, non vivi con tua moglie, i tuoi figli o gli amici. O meglio, fai finta di vivere con loro, ma la vera esistenza la passi con i tuoi personaggi, per un anno, due anni, cinque anni.
Lo scrittore, ci dice Musso, anche se smette di pubblicare resta scrittore per sempre. A chi si ispira l’autore di questo romanzo insolito per il suo personaggio? A Salinger? A Philip Roth? Inutile chiederselo, ma divertente immaginarlo.
La vita segreta degli scrittori
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