Qualcun altro
- Autore: Guillaume Musso
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: La nave di Teseo
- Anno di pubblicazione: 2024
Sulla Costa Azzurra, nel mare davanti a Cannes, si svolge la prima parte del romanzo di Guillaume Musso dal titolo Qualcun altro (La nave di Teseo, 2024, traduzione di Sergio Arecco).
Una ricchissima imprenditrice/ editrice italiana, Oriana Di Pietro, appena giunta in aereo da Milano, raggiunge il suo yacht “Luna Blu”, ormeggiato a Nizza e subito si immerge nel mare turchese intorno all’isola di Lérins.
Sdraiata al sole, pronta a rilassarsi, vede un’ombra nera incappucciata che la colpisce violentemente con una sbarra di metallo.
Oriana perde i sensi, ma anche se sfigurata, resiste qualche ora in ospedale prima di soccombere al feroce attacco. Suo marito Adrien Delaunay, un celebre pianista, i suoi due bambini, Paolo e Sofia, sono tutto quello che resta di lei, oltre a una fetta cospicua di patrimonio.
La comandante di polizia incaricata delle indagini si chiama Justine Taillandier, è una donna capace e volitiva ma ha appena divorziato dal marito, che se ne è andato per costruire una nuova famiglia, anzi ha pure avuto un figlio.
Lei ne è uscita distrutta, arrabbiata, ingrassata; dunque si getta con tutte le sue forze nel lavoro, aiutata dal suo vice, Bergomi, anche lui, ormai maturo, alquanto demotivato.
Le indagini si prolungano, senza che venga trovato l’assassino di Oriana, malgrado l’impegno profuso dagli investigatori. Ma un clamoroso colpo di scena fa riaprire il caso: in una rimessa, nella splendida proprietà di Adrien Dalaunay, è stata rinvenuta la sbarra di metallo sporca di sangue rappreso che le indagini tossicologiche attribuiscono a Oriana.
Si decide dunque il fermo per il bel pianista che, sotto il martellante interrogatorio di Justine, si difende mostrandosi estremamente sicuro, tanto da non richiedere neppure l’aiuto di un avvocato.
Tornando indietro, l’autore ci rivela che la bella Oriana aveva messo su una macchinazione sofisticata, attirando una giovane cameriera, Adèle Keller, con la promessa di molto denaro, a prendere il suo posto vicino ad Adrien Delaunay, nel momento in cui lei non ci fosse stata più perché gravemente ammalata. Guillaume Musso costruisce una trama complicata, che gioca con il presente e il passato, con diversi personaggi, di cui non si capisce il ruolo svolto nella vicenda.
Una storia che definirei pirandelliana, tanto è difficile decifrare l’identità di chi ha agito, di chi ha mosso i fili, di chi sia il vero autore di un delitto, che comunque è avvenuto in modo drammatico.
A ogni capitolo lo scrittore propone una citazione appropriata: ecco gli scrittori Paul Valery, Jean-Paul Sartre, Patricia Highsmith, Proust, Tanizaki, Eluard, Updike, Paul Auster, Camus, Cioran, Murakami, ma anche registi, Kurosawa e Godard, saggisti, Lacan , Watzlawick, Alberoni.
Nel testo si trovano mappe, schemi, appunti, disegni, articoli di giornale, brani di conversazioni in chat, quasi a voler comprendere tutta la comunicazione verbale, letteraria, filosofica, massmediale, in questo romanzo nel quale il titolo, Qualcun altro, sintetizza in modo efficacissimo il senso profondo che Musso intende dare alla storia. Finale a sorpresa, come ben si comprende.
Libro colto, raffinato, alla fine ironico e molto “francese”: traduzione impeccabile di Sergio Arecco, esergo di Milan Kundera, “Poter vivere una vita sola è come non vivere affatto”: buona lettura, dunque.
Qualcun altro
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