La volpe senza il corvo
- Autore: Pascale Petit e Gérard Dubois
- Genere: Libri per bambini
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Orecchio Acerbo
- Anno di pubblicazione: 2018
Ricordo ancora le illustrazioni del mio Esopo di bambina: il corvo con il pezzo di formaggio in bocca e tutti gli animali antropomorfi descritti per la fantasia di ragazzini della metà del secolo scorso. Orecchio Acerbo propone ora un albo scritto e illustrato da due autori francesi, Pascal Petit, autrice del testo, mentre le illustrazioni sono di Gérard Dubois, che rivoluziona sin dal titolo la classicità delle favole di Esopo: la parola chiave è "senza", "La volpe senza il corvo" appunto. Resta protagonista la volpe, insieme alla vacca, all’elefante, alla tartaruga, alla formica, all’opossum e pure ad “animali” meno noti, il dodo e il kakurlackò. Le figure sono disegnate alla maniera ottocentesca, la volpe indossa una giacca, eleganti calzoni rigati, porta una tuba, ha un pince-nez, guanti e bastone. Lei e i suoi compagni di avventure parlano in rima, ma il lessico usato in queste lunghe filastrocche ha molto a che fare con il linguaggio dei bambini di oggi:
Ecco la tartaruga lemme lemme / come Matusalemme / Non s’era vista ancora, / Certo fa un passo allora…/“Embè” pensa la volpe sbalordita, /mancava solo lei, questa stordita
Beh, mi chiedevo se in questi paraggi,/ non ci sia di meglio per fare formaggi. / Ma come! E il sedere allora? Il sedere! / Ti piace il mio sedere?…E la cacca! La cacca! La cacca! / Vuoi vedere come casca giù la cacca
Non manca la “morale della favola”, anche questa aggiornata alla contemporaneità del tipo di immagini che sono capaci di coinvolgere i bambini abituati al linguaggio e alle immagini iperrealisstiche della pubblicità e dei media:
A quel punto la volpe capì / che toccava a lei oggidì / tirar dalla favola una lezione. / Perché quella era la dimostrazione / che si rischia malamente / a far bravate astute con la gente, / e a non adulare una vacca / convinta che profumi la sua cacca.
C’è pure un piccolo inserto in latino, fatto con l’ ironia che pervade tutto il volume, ma l’interesse del libro cresce soprattutto nelle ultime pagine, quelle davvero educative, allorché la volpe si incontra con lo zozzuomo: l’unica figura umana nella storia, la peggiore. Il tu per tu fra la volpe e il giovane contadino è una tirata “ecologica” davvero convincente. Le accuse che la volpe gli rivolge sono tutte giuste e credibili: è responsabile del degrado idrogeologico, di appiccare incendi dolosi, di provocare tempeste e tzunami, di modificare i cibi naturali, di essere incontentabile.
E questa volta la morale è proprio nelle parole minacciose della volpe:
L’universo ha i suoi limiti, il proprio tempo ogni stagione, / mare e terra le loro leggi, anche se tu non ne hai cognizione. / E un giorno, nemmeno assai lontano, vedrai, sarai tu, / che se continui così non ci sarai più.
Grazie all’abile traduzione italiana, molto curata e lessicalmente piena di fantasia, possiamo godere anche noi lettori adulti di questo intelligente e colto strumento che può diventare per genitori e insegnanti una piccola guida alla lettura di un classico rivisitato e attualizzato in modo efficace e convincente.
La volpe senza il corvo
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