La zanzara dagli occhi di vetro di Alessandro Vizzino

Alessandro Vizzino è scrittore, editore e editor professionista. Ha al suo attivo sei romanzi, oltre a racconti e poesie pubblicati in diverse antologie e più di trenta riconoscimenti letterari nazionali e internazionali. Il suo repertorio narrativo è un continuo movimento di generi, ambientazioni, epoche, personaggi e stili. Ora con la casa editrice Mursia pubblica La zanzara dagli occhi di vetro (2022), un giallo a tutto tondo, sanguinolento e violento, dove nulla è come sembra e tutti mentono o oscurano la verità.

Protagonista della narrazione è Valentino Mastro, un uomo al limite, ovvero:

“Con gli zigomi più sporgenti e il volto scavato, solcato da rughe profonde come colpi di rasoio. I capelli sono ognuno al suo posto. Sono stati sporcati qua e là da striature di bianco, però ci sono. Sono ancora un bell’uomo. Un uomo inutile, dimenticato, infetto, ma ancora un bell’uomo.”

Ex commissario, in funzione ai commissariati di Rimini e di Roma; ora è una scheggia impazzita: cocainomane convinto, beve come una spugna, e fa sesso con chiunque. Fino a quando una prostituta moldava viene orribilmente trovata morta da lui stesso, dopo che ha ricevuto uno strano messaggio al cellulare. A questa donna lui è affezionato, a suo modo, ovviamente. Parallelamente il senatore Attilio Crespi, ambiguo e nero peggio di lui, gli fornisce il modo di indagare proprio su se stesso. Che accadrà? Un’indagine parallela a quella ufficiale si apre, una sorta di danza della seduzione volta al massacro che:

“Si nutre di mancanza, del desiderio di ciò che non si possiede. Pure lei sa di non potermi avere, perché la morte spesso tocca chi la teme e se ne frega di chi se ne fotte”.

Un thriller oscuro e nero come gli abissi. Un libro potente, violento, che non fa sconti, si apre agli occhi del lettore. Una lettura per stomaci forti. Nulla è lasciato al caso, tutto è preordinato. Ma il difficile è scoprire da chi e da che cosa. Un romanzo truculento, che non concede tregua. Ma personaggi e ambientazioni sono rese con sapienza, e la risoluzione non è mai scontata e frutto di un percorso che lascia sulla sua via una lunga scia di sangue. Per chi ama le atmosfere violente. Si giunge alla costituzione di un romanzo sorprendente, tra:

“Bassifondi più purulenti della suburbia capitolina, a cavallo tra Roma e l’Est europeo, tra poliziotti corrotti, zingari e criminali di altro profilo, traffici finanziari, vecchie vedove, prostitute appassite e avanzi di galera.”