Lampaduza
- Autore: Davide Camarrone
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Sellerio
- Anno di pubblicazione: 2014
"Apro la finestra e respiro forte. Le onde alzano un fragore sordo. E’ ancora buio a Lampedusa. L’aria è tiepida. La lunga estate non è ancora finita. Sono le cinque e trenta del mattino del 6 novembre 2012 e sono pronto per ripartire per Palermo".
Questo è l’incipit del diario-reportage del giornalista e scrittore palermitano Davide Camarrone frutto dei suoi viaggi a Lampedusa e di una lunga inchiesta fatta soprattutto con il cuore tra il 2012 e il 2013.
Lampaduza (così chiamavano l’isola gli arabi), edito nel 2014 dalla Sellerio, ci offre molti spunti di riflessione: la storia del Mediterraneo, mare di guerre e conquiste; la rivolte della Primavera araba; gli accordi con Gheddafi per i respingimenti; la militarizzazione delle coste; la vita quotidiana di ogni migrante; la stupidità cieca di sindaci e politicanti.
Camarrone ci ricorda come l’isola abitata un tempo solo da pescatori sia diventata famosa in tutto il mondo nel 1986 quando i due missili SS1 Scud sparati dal colonello Muammar al Gheddafi quasi la colpirono. Ci narra della bellezza di quest’isola più vicina all’Africa di qualsiasi altra isola, del suo ruolo geopolitico strategico, della sua importanza turistica ma ci parla anche dei tanti migranti, delle loro sofferenze, delle loro speranze, delle loro vite e lo fa con toni veri, autentici, mai retorici.
Lampedusa è uno dei luoghi più straordinari della Sicilia, un’isola nell’isola, frazione di Agrigento, ha una storia millenaria, sede di miti e resti greci. Eppure Lampedusa è diventato un luogo di emarginazione, di isolamento, un luogo attanagliato da una parte dall’operazione Mare Nostrum, finanziata anche dall’Europa, dall’altra dal continuo arrivo di migranti.
Lampedusa è diventata la porta, la porta dell’Europa, perchè è vero che i migranti arrivano qui ma è anche vero che non si fermano qui, come non si fermano in Sicilia, come non si fermano neanche in Italia. Camarrone ci fa notare come di quest’isola si parli tanto ma sempre quando si è costretti a vedere lunghe file di bare di migranti, per lo più donne e bambini, che hanno perso la vita in mare per inseguire un sogno. Il noto giornalista della sede Rai di Palermo non vuole mostrarci solo questo e ci fa conoscere una Lampedusa diversa, una Lampedusa mitica, abbandonata, deturpata e dimenticata da troppi.
Davide Camarrone denuncia in questo libro le situazioni di degrado sociale, di estrema povertà, di abbandono in cui versa quest’isola ed è questo che certamente fa fatica a sposarsi con l’accoglienza, la legalità e la solidarietà. Non manca, invece, per l’autore la buona volontà del singolo, la generosità del siciliano.
"I migranti a Lampedusa si ritrovano trattenuti lì senza una spiegazione, senza il conforto di un mediatore formato (perché non basta prendere un caporale dell’esercito e fargli fare un corso di qualche ora: un mediatore vero ha alle spalle anni di formazione e di lavoro sul campo!) e allora capita che si riversino per strada e si abbandonino a ogni sorta di eccessi, comprensibili o meno. A quel punto i lampedusani si arrabbiano, a volte anche molto. Ma poi, quando vedono i migranti nel cortile del centro, sotto la pioggia perché non ci sono abbastanza posti per accoglierli all’ interno, bussano alla porta con il sacchetto della spesa in mano".
Un libro da non perdere per capire che non si può lasciare sola a combattere un’emergenza umanitaria quell’isola, la nostra isola, Lampaduza.
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