Le figlie del guardiano del faro
- Autore: Jean E. Pendziwol
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Garzanti
- Anno di pubblicazione: 2019
Le figlie del guardiano del faro (Garzanti Editore 2019, titolo originale “The lightkeeper’s daughters”, traduzione di Stefania Cherchi) di Jean E. Pendziwol, già autrice di libri per bambini, è un romanzo in cui l’amore e il tradimento si intrecciano.
Il tè è arrivato con la solita puntualità. È una di quelle cose che ammiro di questo posto. Immagino che il mio amore per la routine sia una conseguenza dell’infanzia trascorsa al faro. Per così tanti anni la mia vita è stata misurata in ore e minuti, spezzettata in frammenti di turno e di non turno.
Elizabeth Livingstone era residente da tre anni presso la casa di riposo per anziani Boreal Retirement Home. Per Elizabeth i giorni si fondevano l’uno nell’altro e le stagioni si ripiegavano l’una nell’altra fino quasi a perderne il conto. La signora e la sorella gemella Emily avevano vissuto serenamente per più di mezzo secolo in una villetta sulla costa toscana perché entrambe sentivano la necessità di abitare vicino all’acqua “da poter sentire i gabbiani e lo sciabordio delle onde”. L’acqua era stata una costante della loro esistenza essendo nate e cresciute a Porphyry Island, situata nel nord-ovest dell’Ontario, in Canada dove il padre Andrew era il guardiano del faro. Il pensionato era stato scelto da Elizabeth perché si trovava sulle rive del Lago Superiore, vicino ai luoghi della sua giovinezza. Miss Livingstone, comodamente seduta sulla poltrona appartenuta al padre e con sulle ginocchia il plaid che lei e Emily avevano sferruzzato, sognava di essere di nuovo giovane, “i capelli del colore del corvo”.
Nel sogno la giovane Elizabeth si trovava sulla nera spiaggia vulcanica di Porphyry dove il lago accarezzava i ciottoli e il vento faceva ondeggiare i ciuffi di carice. Anche l’enigmatica e bella Emily era presente e le gemelle si divertivano a danzare guardando le nuvole che si inseguivano nel cielo estivo. La sedicenne Morgan Fletcher, capelli lisci neri, una fila di borchie d’argento lungo il lobo dell’orecchio e kajal nero attorno agli occhi grigi era appena giunta alla casa di riposo per svolgere per quattro settimane ore di lavoro socialmente utile. Tra l’anziana signora e la giovane inquieta e ribelle, sarebbe nata un’improbabile amicizia, entrambe non potevano immaginare che il loro passato custodiva qualcosa in comune.
L’autrice canadese, con il suo primo romanzo dedicato agli adulti, compone una trama avvincente in cui il destino di due donne è connesso alla suggestiva Porphyry Island, splendidamente e nitidamente descritta.
Le figlie del guardiano del faro è un libro che ha tratto ispirazione dagli uomini e dalle donne che hanno servito come custodi dei fari dei Grandi Laghi tra la fine del diciannovesimo secolo e l’inizio del ventesimo. Ma per tutto il resto si tratta di un’opera di fantasia, e mi sono presa alcune libertà nel narrare la vicenda della famiglia Livingstone.
Con queste parole in una nota alla fine del volume la scrittrice svela la genesi del romanzo.
Ci teniamo per mano, due metà di un tutto, e ridiamo e danziamo e vortichiamo fono a cadere sul terreno tiepido.
Le figlie del guardiano del faro
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