Le magnifiche e progressive sorti di un liceo: Il Terenzio Mamiani di Roma
- Autore: Gianfranca Privitera, Marisa Scognamiglio
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Rubbettino
- Anno di pubblicazione: 2024
Cadono quest’anno i cento anni dell’attuale ubicazione dell’antico Ginnasio-Liceo Romano “Terenzio Mamiani” di Roma e le ex alunne ed ex docenti Gianfranca Privitera e Marisa Scognamiglio hanno dato alle stampe Le magnifiche e progressive sorti di un liceo: Il Terenzio Mamiani di Roma (Rubbettino Editore, 2024) con sottotitolo Dall’archivio e dalla biblioteca nel primo secolo della sua storia 1885-1989.
Attraverso la ricerca e la consultazione di documenti di archivio, le curatrici narrano, con una devota e particolare attenzione, la storia di questo leggendario Liceo Romano, e cioè da quando, nel 1885, un Regio Decreto lo istituì in memoria dei Terenzio Mamiani della Rovere, conte di Sant’Angelo in Lizzola.
Il Liceo dapprima fu in una parte del Collegio Romano (1885-1889) unitamente al Visconti, poi nel Rione Parione, nel palazzo Sora Savelli, al Corso Vittorio Emanuele II, e ciò fino al 1923, quindi, nel 1924, cento anni fa, nell’attuale sede del Viale delle Milizie al Quartiere Della Vittoria.
Sede disegnata, progettata e realizzata dall’architetto ed ingegnere Vincenzo Fasolo (1885-1969).
Il libro è praticamente un susseguirsi di fatti, situazioni, cronologie storiche riportate con una maniacale precisione tenendo ben presente i documenti conservati nell’Archivio Storico della Scuola. È un ricordo di personaggi e di ex alunni celebri.
Due film sono stati girati nell’edificio: “Terza Liceo” del 1953 di Luciano Emmer e “Profondo Rosso” di Dario Argento nel 1975.
È un ricordo di professori insigni, come Paolo Roasenda che diverrà “Padre Mariano” e Pietro Pagani insigne di matematica.
Il saggio, nella prima parte, si conclude con gli anni di Presidenza, ben diciassette, del mitico professor Attilio Marinari.
La seconda parte è dedicata al titolare del Liceo: Terenzio Mamiani.
Nel mio saggio Una originale storia d’Italia nel suo CL anniversario (1861-2011) a pag. 64, nota 18, lo ricordo:
Terenzio Mamiani della Rovere (1799-1885) a cui la prestigiosa scuola è degnamente dedicata. È stato un filosofo, politico e scrittore italiano. Ultimo conte di Sant’Angelo in Lizzola, fu fra i protagonisti di rilievo del periodo risorgimentale italiano. Cugino di Giacomo Leopardi (1798-1837), entrò in contatto a Firenze nel 1827 con i circoli degli intellettuali vicini al Gabinetto di Giovan Pietro Vieusseux (1779-1863) (quando iniziò a collaborare al periodico Antologia), e sviluppò poi la propria esperienza politica partecipando ai moti del 1831 prima a Bologna, poi ad Ancona, come Ministro dell’Interno del Governo provvisorio delle “Province Unite Italiane” ed a Roma, diciassette anni dopo, alle insurrezioni protrattesi fra il 1848 ed il 1849. Nel 1847, il nostro fondò a Genova il giornale "La Lega Italiana", sostituito tre mesi dopo da "Il Pensiero Italiano". Contrario il Mamiani alla Repubblica romana, con Vincenzo Gioberti diede vita a Torino alla Società nazionale per la confederazione italiana. Fu Ministro dell’Interno dello Stato Pontificio durante il pontificato di Pio IX fino all’assassinio di Pellegrino Rossi, poi agli Esteri con Carlo Emanuele Muzzarelli (1797-1856). Deputato il Mamiani all’assemblea costituente del 1849, e poi Ministro dell’Istruzione con Cavour, Senatore del Regno d’Italia dal 1864 e vicepresidente del Senato.
Nel 1827 fu professore nell’Accademia militare di Torino e da 1857 insegnò Filosofia della storia all’Università di Torino e poi a Roma. La sua posizione, sostanzialmente moderata, ispirò una contestuale visione storico-filosofica che, alla vigilia dell’Unità d’Italia, si riflesse nella sua opera di Ministro della Pubblica Istruzione nell’ultimo governo del Regno di Sardegna presieduto da Cavour.
Nel 1860 Mamiani approvò i nuovi programmi scolastici, che includevano l’insegnamento della religione tra le materie fondamentali.
Ma questo saggio, magistralmente curato da Gianfranca Privitera e Marisa Scognamiglio, è anche un affacciarsi per chi scrive a ricordi personali, pur non avendo frequentato tale liceo, ma essendo nato sessantatré anni fa nel quartiere.
Il Mamiami fu il Liceo di mio papà, Franco Chiaserotti, nazionale di rugby.
Tra le antiche scale di tale edificio del Fasolo (ho avuto come compagno di classe per tre anni alla scuola media il nipote Vincenzo, a sua volta attualmente architetto), ho iniziato, nel 1979, il mio servizio di Presidente di Sezione Elettorale che tuttora svolgo.
E ancora, nel 1936, i miei avi paterni acquistarono la casa che fu del prof. Biondolillo, docente al Mamiani.
Ma il Mamiani fu anche la contestazione del ’68 e qui non posso non ricordare Pier Paolo Pasolini all’indomani dell’assalto a Valle Giulia del 1 marzo:
Avete facce di figli di papà. Vi odio, come odio i vostri papà: buona razza non mente. Avete lo stesso occhio cattivo, siete pavidi, incerti, disperati. Benissimo; ma sapete anche come essere prepotenti, ricattatori, sicuri e sfacciati: prerogative piccolo-borghesi, cari. Quando ieri a Valle Giulia avete fatto a botte con i poliziotti io simpatizzavo con i poliziotti, perché i poliziotti sono figli di poveri, hanno vent’anni, la vostra età, cari e care. Siamo ovviamente d’accordo contro l’istituzione della polizia, ma prendetevela con la magistratura e vedrete! I ragazzi poliziotti che voi, per sacro teppismo, di eletta tradizione risorgimentale di figli di papà, avete bastonato, appartengono all’altra classe sociale.
A Valle Giulia, ieri, si è così avuto un frammento di lotta di classe e voi, cari, benché dalla parte della ragione, eravate i ricchi; mentre i poliziotti, che erano dalla parte del torto, erano i poveri.
È un saggio questo sul Mamiani che assomma storia, attualità e tradizione, valori necessari nella vita odierna ma soprattutto anche la storiografia post-unitaria e urbanistica di Roma Capitale.
Sono aspetti che vanno riscoperti e posti in evidenza e di questo siamo molto grati alle curatrici, le prof.sse Gianfranca Privitera e Marisa Scognamiglio.
Le magnifiche e progressive sorti di un liceo: il Terenzio Mamiani di Roma. Dall'archivio e dalla biblioteca nel primo secolo della sua storia 1885-1989
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