Le magnifiche invenzioni
- Autore: Mara Fortuna
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Giunti
- Anno di pubblicazione: 2021
Napoli e Parigi, due città straordinarie che tra la fine dell’800 e gli inizi del nuovo secolo hanno fatto sognare. La poliedrica Mara Fortuna esordisce nella narrativa con questo bel romanzo dal titolo simbolico, anche per l’uso dell’aggettivo “magnifiche”, come le sorti immaginate da Leopardi nella Ginestra.
Ne Le magnifiche invenzioni (Giunti, 2021) si parla di invenzioni, quelle che uno scienziato francese che vive a Posillipo per molti mesi all’anno mette in atto in un suo laboratorio delle meraviglie. Etienne Marey ha inventato una sorta di macchina fotografica ante litteram e, con l’idea di fermare il movimento, frequenta il Teatro San Carlo, dove nota ed è affascinato dalla potenza fisica e la leggerezza dei salti di un giovanissimo e promettente ballerino classico che fa parte della scuola del teatro. Si tratta di Gaetano, un ragazzo poverissimo che viene dal Cavone, uno dei quartieri più miserabili di Napoli. Con lui il fratello più piccolo, apprendista fabbro, Tunino. I due ragazzi vivono in una sorta di tugurio con la madre Rachelina, una megera provata dalla vita e dagli stenti, che affida ai due figli la propria sopravvivenza. Non si rassegnano alla miseria i fratelli, sono ambiziosi: accolti nella villa di Posillipo, scoprono mondi nuovi e promettenti. Tunino sogna di volare, costruendo una macchina che imita il volo degli uccelli, mentre Gaetano, divenuto sempre più bravo nelle coreografie, scopre se stesso: è attratto dallo scienziato e accetta di partire per Parigi, dove ballerà nel grande spettacolo che si sta allestendo nella capitale francese in occasione dell’Esposizione Universale che rivoluzionerà la vita di tutti, il Ballo Excelsior. Ecco allora che anche Tunino raggiunge in treno Parigi, dove spera di entrare nel grande gioco delle innovazioni che stanno rivoluzionando le abitudini degli europei: all’expo ci saranno espositori da tutto il mondo e sotto la Tour Eiffel il progresso farà la sua comparsa esplosiva.
Il romanzo di Mara Fortuna è ricchissimo di spunti e di personaggi: l’amore, l’omosessualità, l’amicizia, l’ambizione, l’innovazione, le invenzioni della scienza, il rapporto tra fratelli, tra genitori e figli, lo scambio e l’incontro tra classi sociali diverse, tra fortune e opportunità molto varie, in un ambiente che passa dal teatro con la sua magnificenza di costumi, musica e colori, alla miseria insopportabile di intere parti di Napoli, dove la sopravvivenza è per molti un problema di cibo scarso e mancanza di cure. Il progresso che si affaccia timidamente è smentito da tanti episodi molto realistici che l’autrice inserisce nel suo racconto, come la storia della giovane Apollonia, amata da Tunino e dal maestro di musica Philippe. È una lavandaia, una domestica poverissima, che si trova per caso in un ambiente socialmente elevato, ma la malattia inguaribile di suo padre, l’ostilità della famiglia che la vede uscire dai canoni della miseria e della ignoranza, l’amore che prova per i due ragazzi che la desiderano, ne fanno una piccola coraggiosa eroina.
Le vicende dei due fratelli, Gaetano e Tunino, restano al centro della narrazione e offrono uno sguardo largo su quanto è stato lungo e doloroso il percorso che una classe sociale subalterna ha dovuto compiere per riuscire a “volare”: un verbo che racchiude in sé una molteplicità di significati, che la prosa ricca e distesa dell’autrice ha messo in scena con abilità. Il francese si mescola al dialetto napoletano, il mare luccicante davanti a Posillipo illumina il buio dei bassi fatiscenti e maleodoranti, gli abiti femminili sfarzosi, i travestimenti azzardati cercano di esorcizzare la condizione di emarginazione in cui si trovano a vivere la propria diversità i “femminielli”.
La tecnologia si mescola con i sentimenti e gli affetti, la musica con il teatro: bellissima ed efficace la copertina del libro, che in un’unica immagine mette insieme i tanti temi contenuti nel romanzo, danza, teatro, bellezza, innovazione, scienza, e soprattutto il grande sipario che si apre sul palcoscenico che Napoli continua a mostrare al mondo, tra “miseria e nobiltà”.
Le magnifiche invenzioni
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