Le ombre bianche di Dominique Fortier

L’autrice canadese Dominique Fortier in Le ombre bianche (Alter Ego, 2023, trad. di Camilla Diez) ripercorre l’origine dell’opera di una grande poetessa e sonda il mistero inafferrabile che è la letteratura.

Se potrò impedire a un cuore di spezzarsi

Se potrò impedire a un Cuore di spezzarsi
Non avrò vissuto invano
Se potrò alleviare il Dolore di una Vita
O lenire una Pena
O aiutare un Pettirosso caduto
A rientrare nel suo nido
Non avrò vissuto invano.

Una parola muore quando è detta

Una parola muore quando è detta
Dice qualcuno −
Io dico che proprio
Quel giorno
Comincia a vivere.

Le avete riconosciute? Sono solo due tra le più belle e significative poesie di Emily Dickinson (1830-1886), poetessa statunitense nativa di Amherst (nello stato del Massachusetts), città che in vita lasciò solo in occasioni sporadiche.
Scrive Dominique Fortier che Dickinson passa la maggior parte del suo tempo barricata nella sua stanza, all’interno della quale trascorre gli ultimi anni di vita intrattenendo una voluminosa corrispondenza e scrivendo centinaia di poesie che si rifiuta di pubblicare.

È noto come le composizioni poetiche di Emily Dickinson rivelino una straordinaria sensibilità e profondità d’animo ispirandosi a pensieri semplici e ad accadimenti anche minimi della vita quotidiana.
Alla sua morte, i testi delle liriche scritte da Emily vengono ritrovati da Lavinia, sua sorella, che ne affida la cura all’amante del fratello, Mabel, ai fini della pubblicazione. L’inestimabile opera di Dickinson sarebbe andata irrimediabilmente perduta se Lavinia e Mabel, con l’aiuto generoso di Susan Gilbert Dickinson (cognata e amica intima di Emily), non l’avessero fatta diventare libro.
Scrive Fortier che appunto prendendo per la prima volta tra le mani il libro, Lavinia, Susan, Mabel e perfino Millicent (la figlia di Mabel, Ndr) si aspettano di sentirvi battere il cuore della defunta come si sente palpitare tra le proprie dita “una cosa piumata”. Invano: le sue poesie stampate non riportano Emily in vita. Ma quel libro, nato dopo di lei, apre un’eternità grande come la mano, centocinquantotto pagine, una lanterna per rischiarare le tenebre.

Le ombre bianche di Dominique Fortier (che curiosamente reca il titolo di una raccolta di storie brevi, dialoghi e satire scritte da Ennio Flaiano, Ndr) racconta una storia romanzata bella e straziante che rievoca il ritrovamento di testi preziosi che Emily Dickinson scarabocchiava su ritagli di carta.
È un libro delicato e pieno di sentimenti, quello della scrittrice canadese, nostalgico e denso di rimpianto nei toni, immaginifico e palpitante nella descrizione del sentire delle protagoniste.