Le ragazze della Baleine
- Autore: Julia Malye
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Mondadori
- Anno di pubblicazione: 2024
Le ragazze della Baleine (Mondadori 2024, titolo originale La Louisiane, traduzione di Elena Cappellini) è il nuovo romanzo storico di Julia Malye, autrice e traduttrice francese nata a Parigi nel 1994, laureata a Sciences Po (dove insegna Scrittura narrativa) e alla Sorbona in Scienze sociali e letteratura moderna, e ha conseguito un Master of Fine Arts in Scrittura creativa alla Oregon State University.
“All’arrivo in Louisiana restano accecate”.
Come si è forgiato un Grande Paese come gli Stati Uniti d’America? Lo racconta all’affascinato lettore in questo straordinario romanzo dedicato ai genitori, e frutto di otto anni di scrittura e di ricerca, Julia Malye che rievoca una vicenda realmente accaduta e sulla quale la Storia ha tracciato sopra una patina di oblio.
Nel 1720 il veliero “La Baleine” lasciò la Francia con a bordo novanta donne cresciute o rinchiuse all’ospedale della Salpêtrière di Parigi, che avevano dato una svolta al loro destino partendo per il Nuovo Mondo.
La destinazione era la colonia francese della Louisiana, chiamata così nel 1862 in onore di Luigi XIV. Ad attenderle i loro futuri mariti, che nel gennaio del 1721 avevano raggiunto le terre conosciute anche con il nome di Mississippi, orizzonti sconfinati, fertili terre da conquistare e da preservare per le generazioni successive, perché questi coloni avevano un disperato bisogno di future consorti. Il sole stava tramontando su Biloxi, stranamente abbagliante per essere un pomeriggio invernale, dalla spiaggia bianca una folla immobile di uomini emaciati, con il volto scurito dal sole, si alzavano sulle punte dei piedi per sbirciare le passeggere sulle piroghe, le quali per la prima volta dopo tre mesi, avevano avuto l’opportunità di vedere la sabbia nascosta dall’acqua durante la traversata dell’Atlantico, quel fondo dell’oceano che avevano intravisto per un attimo quella mattina sbarcando dalla “Baleine”.
Nessuno aveva spiegato loro dove avrebbero alloggiato quella notte o quanto tempo ci avrebbero messo per fidanzarsi.
“Alle donne non si dice tutto”.
Per comprendere appieno da dove arrivavano quelle donne alle quali aspettava un duro lavoro e a quale categoria sociale appartenevano occorreva fare un salto temporale, tornare a Parigi, al marzo del 1720 quando la superiora dell’ospedale della Salpêtrière, Marguerite Pancatelin era stata nuovamente incaricata dal procuratore generale Monsieur Joly de Fleury di trovare altre nuove mogli per la Louisiana. L’ordine arrivava direttamente dal governatore Bienville, che stavolta non voleva più detenute, ma una novantina di future madri. Donne fertili, preparate e discrete come le ragazze dell’orfanotrofio della Salpêtrière, la Maison Saint-Louis.
Ragazzine come Charlotte Couturière, orfana dodicenne dai capelli rossi, affascinanti come Geneviève, incarcerata nella Maison de Correction per aver aiutato altre ragazze ad abortire, o forse Pétronille, una voglia bianca sul viso, appartenente a una famiglia aristocratica in rovina, che l’aveva allontanata per i suoi comportamenti eccentrici. Giovani donne, talvolta poco più che adolescenti, che forse non si rendevano conto con chiarezza che non avrebbero più rivisto il suolo natio.
Da Parigi fino nel cuore di una colonia giovane, tutta da costruire, con le sue insidie e i suoi pericoli, ecco come tre eroine loro malgrado, avrebbero imparato il meraviglioso dono della resilienza, l’indispensabile dote del coraggio e quello dello spirito di adattamento.
La sua audacia le dà speranza; le donne potrebbero essere capaci di tutto in Louisiana.
Le ragazze della Baleine
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