Le segnatrici
- Autore: Emanuela Valentini
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Piemme
- Anno di pubblicazione: 2020
Emanuela Valentini vive e lavora a Roma come editor freelance. Le segnatrici (Piemme, 2020) è il suo debutto nel mondo del thriller. L’autrice affonda le mani, con una sapienza e una precisione che colpisce, in un mondo atavico, in un lontano passato, tra magia e credenze popolari che trascinano, avvincendo.
Il romanzo narra la storia di Sara Romani, medico oncologo a Roma. Da piccola ha spesso soggiornato in un piccolo paesino dell’Appennino bolognese, dove:
“Il panorama era mozzafiato, ma per qualche motivo trasmise inquietudine. […] Eppure quando ero piccola trascorrevo nella solitudine verde e azzurra del bosco le mie giornate.”
In un luogo così fascinoso scompare Claudia, una sua amica. Di lei non si è più saputo nulla. Ora vengono rinvenuti i suoi resti, dopo tanti anni. Sara è colpita, e decide di ritornare in quel luogo così carico di sofferenza. Apprende che negli anni altre ragazze sono scomparse. E l’unico tratto che li accomuna è che erano tutte segnatrici. Chi sono? E cosa significa?
“Le segnatrici sono sempre state una realtà vivida e importante di queste montagne. Hanno portato avanti per secoli una forma di conoscenza arcaica della cura, un po’ magica, un po’ sciamanica.”
Quando scompare anche Rebecca, la figlia del sindaco, Sara comprende di dover dare un contributo personale alla ricerca della verità. La prossima a scomparire sarà lei? Riuscirà a far luce in un mondo oscuro e impenetrabile?
Le segnatrici è una lettura avvincente e intrigante. Una trama congegnata bene, con un alto tasso adrenalinico. Fa ritorno a un passato diverso dall’attualità, accomunato al presente dall’odio, dalla vendetta, dalla sete del denaro. Il mistero atavico, le credenze nel nulla sono le caratteristiche principali di un romanzo dal forte impatto emotivo. Il male e le sue devianze percorrono la narrazione con profondità e sagacia letteraria non comune. Particolarmente adatto a chi ama il mistero e le magie tra i popoli, che a tratti ricorda Ernesto De Martino ne Il mondo magico. Una storia antropologica e magica che si divora con bramosia.
Le segnatrici
Amazon.it: 9,25 €
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Un libro perfetto per...
A chi ama i romanzi popolari che si fondano sulle magie e su un credo arcaico.
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Le segnatrici
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Una storia bella accattivante piena di suspense arrivato in un momento di piena crisi, in cui molti libri erano stati abbandonati lì in un angolino.
Una storia piena di colpi di scena, voglia di scoprire che si alternano a momenti tranquilli. Fatti quotidiani si alternano ad indagini da parte della protagonista.
Sento il male. L’ho sempre sentito, sin dal primo giorno che ho rimesso piede al borgo.
Lo sento strisciare tra le pietre, lo sento respirare. È vicino.
Il male ha sempre una sua forma e una sua consistenza, anche questo, che è lento e subdolo, deve avere delle sue proprie caratteristiche, come ogni altro male. Devo riconoscerlo per dargli un nome. Solo dopo averlo riconosciuto lo potrò scacciare.
Storie antiche e nuove si intrecciano in un doppio filo che tiene il lettore legato alla storia senza mai annoiarlo.
«Non lo so, cerco cerco… e più scavo e più trovo cose che la gente vuol tenere nascoste e lo fa semplicemente evitando di parlarne, dimenticando, come se bastasse smettere di fissare questo ulivo per fare sì che non sia mai esistito. E io che pensavo di essere tanto migliore, diversa, evoluta, ho fatto la stessa cosa in questi venti e passa anni di lontananza da qui: ho rimosso pensieri e ricordi fingendo che Borgo Cardo non esistesse. Fingendo che quello della mia amica scomparsa fosse solo un brutto incubo infantile e che andasse tutto bene.»
La protagonista con il suo modo di fare e di comportarsi porta chi legge in un altro universo allontanandolo dalla realtà una lettura che scorre veloce e leggera nonostante l’argomento. Il paesaggio che cambia in continuazione, passare da una grande città a un minuscolo paesino di poche persone il ritorno al passato sembra di vivere con lei quelle emozioni quelle sensazioni.
Stavo nascondendo a me stessa un’intera stagione della mia vita. Il dolore per la perdita e quello per l’allontanamento. La nostalgia per la nonna, che ho visto molto meno di quanto avrei potuto. E tutta una serie di cose
Sara ritorna a Borgo Cardo dopo ventidue anni dopo che un triste avvenimento ha cambiato per sempre la sua vita e quella di questo borgo. Lei che negli anni si è allontanata da quella realtà è ritornata per il funerale della sua amica Claudia promettendo di non fare ritorno mai più nonostante gli affetti che la legano a quel posto.
Poi con la sparizione di Claudia tutto si era sgretolato, distorto. E di quel mondo beato restava il simulacro: niente è immutabile. Tutto cambia, si muove, si corrompe. A volte il processo è lento e interno, come una malattia. E da fuori non si vede niente fino a che non è troppo tardi.
Un avvenimeto anche esso triste la riporta nel giro di qualche giorno in quel posto portando a galla diversi ricordi e ricostruendo un passato che ha tentato di tenere sepolto.
Stare lì ad aspettare di ricevere qualche notizia o prendere la macchina e andare io stessa a cercare con i miei occhi e le mie gambe la bambina scomparsa, rischiando di trovarla, magari con la bocca piena di fango e gli arti spezzati, o peggio….
Diversi personaggi si alternano in questo libro portando a galla una realtà spesso tenuta sepolta, nascosta, facendoci conoscere le segnatrici queste donne che hanno portato avanti un’antica tradizione, loro che hanno trasmesso il sapere alle nuove generazioni, tra queste Claudia ma anche Giannina, Allegra Daniela e infine Rebecca.
Le segnatrici sono sempre state una realtà vivida e importante di queste montagne disse, accarezzando distrattamente la copertina rigida del romanzo hanno portato avanti per secoli una forma di conoscenza arcaica della cura, un po’ magica, un po’ sciamanica
C’è ancora una rozza forma di scaramanzia
Le prime hanno fatto una morte serena nel sonno le seconde sono sparite nel nulla ma tutte hanno inviato un biglietto alle famiglie “non cercatemi”.
Sara è in debito con Rebecca perché l’ha segnata guarendo una ferita e l’unico modo per aiutarla è ritornare in quel paese e scoprire la verità.
Finalmente serena, lei sussurrò qualcosa, una, due, tre volte, forse nove. A cicli di tre, mi parve. E intanto compiva con le dita piccoli gesti nell’aria: croci, forse, e poi un segno più deciso, come a scacciare un insetto che ronzasse intorno al mio dito. Ma non c’erano insetti lì dentro. Solo il mio stomaco contratto e la voglia di alzarmi e mettermi a correre fino a Bologna senza mai fermarmi. Ripeté tutta l’operazione tre volte, si fece il segno della croce e infine lasciò la mia mano.
Qualcuno sa qualcuno vuole metterle paura attraverso bigliettini, attraverso avvertimenti non troppo velati. Proprio la persona che ha un ruolo importante nella società sarà lui che ha rapito e ucciso Claudia e he tenterà di fare del male anche a Sara.
Ancora segreti inconfessati. Ancora bugie trattenute per anni che esplodevano una dopo l’altra come bubboni purulenti, rivelando un paesaggio di desolante tristezza.
Il ritmo è serrato e la storia avvincente grazie anche ad una scrittura integrante e piacevole che rendono la lettura scorrevole ed al contempo appassionante.
la scrittrice non delude il lettore regalandoci un thriller pieno di colpi di scena, uno dei più inquietanti che abbia letto, ricco di emozioni che rendono difficile staccarsene.
Una storia bella accattivante piena di suspense arrivato in un momento di piena crisi, in cui molti libri erano stati abbandonati lì in un angolino.
Una storia piena di colpi di scena, voglia di scoprire che si alternano a momenti tranquilli. Fatti quotidiani si alternano ad indagini da parte della protagonista.
Sento il male. L’ho sempre sentito, sin dal primo giorno che ho rimesso piede al borgo.
Lo sento strisciare tra le pietre, lo sento respirare. È vicino.
Il male ha sempre una sua forma e una sua consistenza, anche questo, che è lento e subdolo, deve avere delle sue proprie caratteristiche, come ogni altro male. Devo riconoscerlo per dargli un nome. Solo dopo averlo riconosciuto lo potrò scacciare.
Storie antiche e nuove si intrecciano in un doppio filo che tiene il lettore legato alla storia senza mai annoiarlo.
«Non lo so, cerco cerco… e più scavo e più trovo cose che la gente vuol tenere nascoste e lo fa semplicemente evitando di parlarne, dimenticando, come se bastasse smettere di fissare questo ulivo per fare sì che non sia mai esistito. E io che pensavo di essere tanto migliore, diversa, evoluta, ho fatto la stessa cosa in questi venti e passa anni di lontananza da qui: ho rimosso pensieri e ricordi fingendo che Borgo Cardo non esistesse. Fingendo che quello della mia amica scomparsa fosse solo un brutto incubo infantile e che andasse tutto bene.»
La protagonista con il suo modo di fare e di comportarsi porta chi legge in un altro universo allontanandolo dalla realtà una lettura che scorre veloce e leggera nonostante l’argomento. Il paesaggio che cambia in continuazione, passare da una grande città a un minuscolo paesino di poche persone il ritorno al passato sembra di vivere con lei quelle emozioni quelle sensazioni.
Stavo nascondendo a me stessa un’intera stagione della mia vita. Il dolore per la perdita e quello per l’allontanamento. La nostalgia per la nonna, che ho visto molto meno di quanto avrei potuto. E tutta una serie di cose
Sara ritorna a Borgo Cardo dopo ventidue anni dopo che un triste avvenimento ha cambiato per sempre la sua vita e quella di questo borgo. Lei che negli anni si è allontanata da quella realtà è ritornata per il funerale della sua amica Claudia promettendo di non fare ritorno mai più nonostante gli affetti che la legano a quel posto.
Poi con la sparizione di Claudia tutto si era sgretolato, distorto. E di quel mondo beato restava il simulacro: niente è immutabile. Tutto cambia, si muove, si corrompe. A volte il processo è lento e interno, come una malattia. E da fuori non si vede niente fino a che non è troppo tardi.
Un avvenimeto anche esso triste la riporta nel giro di qualche giorno in quel posto portando a galla diversi ricordi e ricostruendo un passato che ha tentato di tenere sepolto.
Stare lì ad aspettare di ricevere qualche notizia o prendere la macchina e andare io stessa a cercare con i miei occhi e le mie gambe la bambina scomparsa, rischiando di trovarla, magari con la bocca piena di fango e gli arti spezzati, o peggio….
Diversi personaggi si alternano in questo libro portando a galla una realtà spesso tenuta sepolta, nascosta, facendoci conoscere le segnatrici queste donne che hanno portato avanti un’antica tradizione, loro che hanno trasmesso il sapere alle nuove generazioni, tra queste Claudia ma anche Giannina, Allegra Daniela e infine Rebecca.
Le segnatrici sono sempre state una realtà vivida e importante di queste montagne disse, accarezzando distrattamente la copertina rigida del romanzo hanno portato avanti per secoli una forma di conoscenza arcaica della cura, un po’ magica, un po’ sciamanica
C’è ancora una rozza forma di scaramanzia
Le prime hanno fatto una morte serena nel sonno le seconde sono sparite nel nulla ma tutte hanno inviato un biglietto alle famiglie “non cercatemi”.
Sara è in debito con Rebecca perché l’ha segnata guarendo una ferita e l’unico modo per aiutarla è ritornare in quel paese e scoprire la verità.
Finalmente serena, lei sussurrò qualcosa, una, due, tre volte, forse nove. A cicli di tre, mi parve. E intanto compiva con le dita piccoli gesti nell’aria: croci, forse, e poi un segno più deciso, come a scacciare un insetto che ronzasse intorno al mio dito. Ma non c’erano insetti lì dentro. Solo il mio stomaco contratto e la voglia di alzarmi e mettermi a correre fino a Bologna senza mai fermarmi. Ripeté tutta l’operazione tre volte, si fece il segno della croce e infine lasciò la mia mano.
Qualcuno sa qualcuno vuole metterle paura attraverso bigliettini, attraverso avvertimenti non troppo velati. Proprio la persona che ha un ruolo importante nella società sarà lui che ha rapito e ucciso Claudia e he tenterà di fare del male anche a Sara.
Ancora segreti inconfessati. Ancora bugie trattenute per anni che esplodevano una dopo l’altra come bubboni purulenti, rivelando un paesaggio di desolante tristezza.
Il ritmo è serrato e la storia avvincente grazie anche ad una scrittura integrante e piacevole che rendono la lettura scorrevole ed al contempo appassionante.
la scrittrice non delude il lettore regalandoci un thriller pieno di colpi di scena, uno dei più inquietanti che abbia letto, ricco di emozioni che rendono difficile staccarsene.