Le storie degli altri di Giuseppe Ruiz de Ballesteros

Giuseppe Ruiz de Ballesteros nasce a Napoli. La sua infanzia e la sua adolescenza sono marcatamente segnate da numerosi cambi di città legati agli sviluppi della carriera del padre ingegnere: Napoli, Genova, Roma, Madrid. A diciannove anni, stanco di questi trasferimenti, lascia la famiglia paterna per trasferirsi in Umbria, dove era solito trascorrere le vacanze estive nella casa dei nonni e che lui sente come casa propria. L’Umbria diventa così la sua patria adottiva, dove tuttora risiede e lavora come psicologo clinico. Nel 2021 è arrivato in libreria con Le storie degli altri, edito dalla casa editrice Bertoni. Un romanzo avvincente, particolarmente indicato per chi ama la psicologia.

Racconta, con una prosa raffinata e precisa, la storia di vita di Joseph, che paradossalmente diventa la “storia di vite degli altri”. Joseph, psicologo, un matrimonio fallito alle spalle e quattro figli, riflette sulla propria vita. Si sente solo, sente una mancanza, ma non si rende conto di cosa si tratta:

“Joseph amava studiare gli uomini, ma era in fondo un solitario. Poi, quando più tardi decise di laurearsi in psicologia, capì che forse questo poteva essere il suo modo di aiutare gli altri, forse questo poteva compensare la distanza che suo malgrado sentiva dagli altri”.

Lui decide di entrare in analisi, perché si sente incompiuto. Conosce Miriam, anche lei psichiatra, separata, madre di due ragazze. Potrebbe essere la donna che fa per lui. Ma c’è un ma. Aleggia misterioso un segreto comune a un gruppo di amici che finirà per coinvolgere entrambi, all’insaputa di loro stessi. Di che cosa si tratta? Riusciranno a superarlo? Si apre un giallo che solo, inaspettatamente e inconsapevolmente, Padre Juan, amico di Joseph, contribuirà a rendere più chiaro.

La psicanalisi è il tema portante del romanzo, soprattutto colpisce il ritratto che ne emerge della figura del terapeuta. Il rapporto paziente-medico è reso con grande perizia narrativa e conoscenza diretta, cercando di mettere al centro dell’analisi proprio la figura del malato, trattato con serietà e metodo, ma al contempo “umanizzato”, reso in tutta la sua interezza, nel negativo come nel positivo. Le paure, le debolezze, le pulsioni nascoste sono raccontate con precisione e sensibilità. Il rapporto con l’altro muta lo stesso con se stessi, in un vortice continuo di sentimenti e di emozioni. Per chi ama l’eccellenza della mente e dell’inconscio umano in tutte le sue sfaccettature.