

Le tribolazioni di una cassiera
- Autore: Anna Sam
- Genere: Storie vere
- Categoria: Narrativa Straniera
- Anno di pubblicazione: 2009
: se superi i 19 euro di spesa, la consegna postale è gratuita!
Internet offre indubbiamente grandi possibilità ai suoi utenti, che attraverso di esso possono pubblicizzare sé stessi e le proprie attività in un modo che sarebbe stato impensabile solo fino a pochi anni fa. Prendiamo ad esempio i blog: aprirne uno è estremamente facile, e si può iniziare subito a pubblicarvi i propri racconti e le proprie riflessioni, più o meno interessanti per chi legge. Capita poi che un blog riscuota un discreto successo, tanto da attrarre l’attenzione di un editore che decide di ricavarne un libro, di solito con l’intenzione di farne un best-seller del genere comico. In questo senso, spesso si sono avuti ottimi risultati: Selvaggia Lucarelli docet, almeno in Italia. Non è però da escludere neppure l’idea di farne un libro “di denuncia”, altro ottimo genere che ottiene sempre l’attenzione del pubblico. Peccato che, in questo caso, il risultato stia a metà fra le due tipologie senza, peraltro, riuscire a brillare in nessuna delle due.
Si tratta, ovviamente, di critica “artistica”: lungi da me il ritenere che le lamentele di Anna Sam riguardo al proprio lavoro di cassiera e alla maleducazione di certi clienti non siano del tutto legittime e giustificate. Sembrano sinceramente un tantino amplificate, questo sì: il quadro che emerge dai racconti della Sam è quantomeno desolante. Dalla lettura potrebbe sembrare che la maggior parte dei clienti trattasse con maleducazione e villania le cassiere, considerandole come trasparenti nella migliore delle ipotesi, spesso arrivando addirittura all’aggressione verbale. Sinceramente voglio sperare che clienti del genere capitino piuttosto raramente, e capisco che Anna Sam abbia volutamente raccolto le situazioni più estreme per dare interesse al suo resoconto, com’è normale che sia. Si evidenzia poi la durezza del lavoro, la stringatezza delle pause, l’obbligo di far finta di essere felicissimi di lavorare proprio per quel datore di lavoro e nessun altro. Con tutto questo non si può che essere solidali, facendo però notare che problemi di questo tipo non appartengono solamente al mondo delle cassiere: gli uffici straripano di impiegati che devono sopportare ogni sorta di maleducazione da parte dei clienti (e guai a fare una giusta rimostranza perché “si rischia di perdere il cliente”!), ingollano il caffè bollente per non incorrere in una ramanzina del capo, e con tutto questo devono far finta di essere entusiasti della loro ditta e del loro stipendio (spesso il minimo salariale). Storia di molti, e piena solidarietà a chi la vive.
Detto questo, manca una vera e propria “denuncia”, in quanto i fatti sono raccontati in modo frammentario e superficiale, senza approfondimento delle problematiche; ma chiaramente non era questo lo scopo del libro: la cosa fondamentale è che manca anche lo spirito. Il libro è pervaso da un’ironia fortemente amara e poco divertente, scritto in modo schematico e frammentario, come un blog aggiornato piuttosto di fretta, e somiglia più ad uno sfogo serale fra amiche che ad un racconto umoristico. Si sorride ogni tanto, ma non si ride mai di gusto e, francamente, ogni tanto ci si annoia. Peccato, perché da un’autrice laureata in materie umanistiche, e da un libro presentato in tono trionfale come un grande successo, sarebbe stato lecito aspettarsi qualcosa in più.

Le tribolazioni di una cassiera
Amazon.it: 5,01 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Le tribolazioni di una cassiera
Lascia il tuo commento
Ciao, sono una cassiera...
anche io ho letto questo libro.
è vero, non è niente di che...
soprattutto perchè non rispecchia la realtà, la realtà è davvero molto peggio!!!!
un saluto, paola.