Leonardo. Il genio che inventò Milano
- Autore: Marina Migliavacca
- Genere: Arte, Teatro e Spettacolo
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Garzanti
- Anno di pubblicazione: 2015
“Leonardo. Il genio che inventò Milano”, di Marina Migliavacca, è un saggio avvincente come un romanzo perché racconta la storia del genio toscano e del profondo legame che ebbe con Milano, la città dove arriva trentenne il 1482 e dove resta fino al 1500, per poi ritornarvi nel 1508 e restarci fino al 1513.
Leonardo da Vinci si presenta a Ludovico il Moro con una lettera in cui non nasconde le sue doti e con la quale fa straordinarie promesse che riesce in gran parte a mantenere.
L’autrice nota quanto Leonardo da Vinci sia stato abile nel mettere in evidenza i suoi punti di forza in maniera efficace e sufficientemente sintetica, proprio come oggi si cerca di suggerire a chi, in cerca di lavoro, deve redigere un curriculum efficace. Marina Migliavacca, giornalista pubblicista, è autrice di libri di narrativa e di biografie, e nota che la lettera di presentazione:
“È divisa in dieci punti secchi, chiari e sintetici nei quali elencava le sue abilità più vendibili”.
Il testo, facente parte del “Codice Atlantico”, è conservato alla Biblioteca Ambrosiana di Milano. Leonardo scrive, in volgare fiorentino, di essere in grado di costruire ponti e canali, macchine belliche, costruzioni idrauliche di qualunque tipo, imbarcazioni, cunicoli sotterranei e ogni genere di opera necessaria a difendersi o ad attaccare nemici. Ma la dimostrazione dell’abilità e dell’intelligenza del grande genio, è nell’ultimo punto in cui promette, in tempo di pace, di essere capace di fare l’architetto e l’artista a tutto tondo e, in particolare, di poter realizzare un’enorme statua in bronzo del padre di Ludovico, Francesco Sforza. A dimostrazione della sua buona fede, dà la possibilità di constatare quanto promesso:
“me offero paratissimo ad farne esperimento in el parco vostro o in qual loco piacera a Vostra Excellentia”.
E a Milano, come racconta Marina Migliavacca, Leonardo esercita tutte le sue arti, dall’ingegneria all’architettura, dalla pittura all’idraulica:
“Era stato musico, poeta, maestro di cerimonie, enigmista, giardiniere, progettista idraulico, regista, favolista. Il suo pensiero aveva plasmato la città e i dintorni. Abbastanza da considerarsi cittadino onorario”.
Il libro consente di conoscere la vita di Leonardo ed aspetti della città poco noti, mostrando quanto sia stato forte il suo legame con Milano e quanto la città abbia tratto giovamento dalla presenza di tanti altri geni con i quali Leonardo stesso si è confrontato. Nel quinto capitolo, Cervelli in fuga, l’autrice ricorda il sodalizio con Luca Pacioli, straordinario matematico originario di Sansepolcro. Leonardo è proprio l’illustratore del libro di Pacioli “De divina proportione” sulla sezione aurea, realizzata in tre copie, della quale una è attualmente conservata alla Biblioteca Ambrosiana. Il libro di Migliavacca rappresenta un tuffo nella storia e uno nella città attuale dove si ritrovano le tracce del grande genio.
Leonardo. Il genio che inventò Milano
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