Limbus di Luana Semprini

Un thriller, un horror, una storia di amicizia e di speranza: questo e altro ancora in "Limbus", un romanzo scritto dalla giovanissima Luana Semprini.

L’autrice, pur essendo giovanissima, non è nuova a esperienze nel mondo letterario e sempre ha saputo dare un pizzico di innovazione pur non disdegnando di guardare all’antico che l’ha sempre ispirata e aiutata nel suo cammino di ricerca.
Limbus contiene infatti delle evidenti citazioni: il mondo dei reality show, il telefilm cult Lost, la detective story di Agatha Christie Dieci piccoli indiani.

Dei ragazzi si ritrovano in un’altra dimensione dopo la loro tragica dipartita, viene loro offerta l’opportunità di ritornare sulla terra, ma non sarà facile ripulirsi dagli errori commessi in passato.
La scrittrice scrive in prima persona seguendo il punto di vista della protagonista, una giovanissima italiana. Dialoghi serrati, belle descrizioni e ottima analisi psicologica dei vari personaggi malgrado si sia concessa un eccessivo manicheismo verso la conclusione della vicenda quando i giochi sono ormai quasi del tutto svelati. Finale aperto e positivo che apre a digressioni sulla spiritualità e a interrogativi sulla vita oltre la vita. Si distingue nettamente nella narrazione la prima parte più gialla nella concezione e con un ritmo mozzafiato, dalla seconda più lenta, romantica e sentimentale e quasi incompiuta forse perché potrebbe aprire a un’eventuale continuazione o forse per consentire al lettore di risolvere da solo le proprie domande interiori. In ogni caso consigliato.