Lo sbarco. Storie di personaggi, soldati e famiglie di AA.VV.

Si rievoca e si documenta ancor più un episodio cruciale del secondo conflitto mondiale in questa pubblicazione edita da Repubblica, Palermo, che si distingue per una proficua attività in campo editoriale.
Si è lavorato da tempo alla stesura di questo volume Lo sbarco (Ed. Repubblica Palermo,2023) che raccoglie contributi di tanti autori, giornalisti della stessa redazione (cfr. tra gli altri Mario Pintagro, Paola Pottino, Enrico Del Mercato) e storici di vaglia (cfr. tra gli altri Rosario Mangiameli, Umberto Santino) che ognuno dal proprio angolo di visuale, hanno trattato la materia. Vi sono narrazioni dei testimoni dei fatti in un libro di Storia, che è pure un libro di storie di personaggi, soldati, famiglie, alcune poco conosciute o perfino inedite.

Ottanta anni fa, l’estate del 1943, è il momento in cui la Sicilia assume un ruolo centrale negli scenari del secondo conflitto mondiale che ne muta il corso ed è quello in cui si inizia a disegnare il nuovo assetto europeo e mondiale.
È il momento in cui si concretizza e prende forza il movimento antifascista con il crollo del Regime.

Un volume da leggere quindi per comprendere ancor meglio le implicazioni di carattere geopolitico in ragione della posizione geo-strategica dell’Isola.
Nella Conferenza di Casablanca si prese la decisione di dare l’assalto finale alla roccaforte europea del Nazifascismo e si decise di iniziare dalla Sicilia. Stalin premeva affinché si desse corso con immediatezza all’apertura di questo fronte per indebolire il potente esercito tedesco che avanzava sul fronte russo.
La Sicilia venne scelta perché era stata individuata da Churchill come il ventre molle dell’alleato più debole del “Patto d’acciaio”, oltre che per la sua posizione geografica al centro del Mediterraneo. Si era convinti che iniziando dalla Sicilia si sarebbero aperte delle crepe strategiche nella alleanza italo tedesca.
Prima dello sbarco si tentò di ingannare i tedeschi, facendo spostare le truppe in direzione della Grecia e della Sardegna, facendo credere che lo sbarco avvenisse in quei luoghi e il comando dell’operazione militare venne affidata a esperti generali come Alexander, Montgomery, Patton.
Sbarcarono 160.000 uomini e 600 carri armati. Uno “sbarco” che contribuì di certo a che il 25 luglio 1943, il gran Consiglio del Fascismo destituisse Mussolini.

Lo sbarco non è una descrizione meticolosa dell’operazione “Husky” ma vuole essere un percorso narrativo intorno a quel periodo del 1943, che segna l’apice negli attacchi aerei sulla Sicilia, mietendo un numero considerevole di vittime. Vennero arrecati danni considerevoli alle città dell’Isola, specie al loro patrimonio artistico, essendo stati colpiti non solo obbiettivi militari e strategici. Si assistette poi al manifestarsi dei nuovi assetti, con un sistema politico sociale ancora da realizzare, che vede la mafia tentare di acquisire spazi di potere.

Quello sbarco fu l’inizio di una coalizione militare e di valori, tra coloro che combatterono il Fascismo, rifacendosi l’antifascismo ai valori risorgimentali e dell’unità nazionale; un valore quello dell’antifascismo alla base della Costituzione repubblicana e che nasce dall’intesa con gli Alleati.

Un prezioso volume che inizia con Il Dono il primo dei diciotto contributi, scritto dal direttore Maurizio Molinari, a significare come bisogni sempre difendere quelle libertà ricevute in dono.
Citando ancora Molinari:

Ecco perché di generazione in generazione, il nostro compito resta di preservare, rinnovare e radicare la memoria degli eroi dello sbarco in Sicilia e della Liberazione.