Lola nascerà a diciott’anni di Carla Maria Russo

Carla Maria Russo è un’autrice di successo. Vive a Milano, sua città di adozione da quando, in giovane età, vi si trasferisce da Campobasso. Laureata in Lettere, insegnante, da alcuni anni di dedica alla scrittura. I suoi libri sono tradotti in varie lingue e hanno conseguito vari premi letterari.

“Lola nascerà a diciott’anni” è un romanzo corale, un racconto a più voci nel quale ogni protagonista interagisce con l’altro narrando la sua storia. Siamo a Milano nel periodo più buio del fascismo. La popolazione è stremata dalla fame, dai bombardamenti, e gli uomini sono tutti ai fronti.

“Prima della guerra, piazza Duomo era il cuore pulsante della città: sempre affollata di persone che passeggiavano, si sedevano al bar per l’aperitivo, facevano acquisti nei negozi o ai grandi magazzini della Rinascente.”

L’Italia è in guerra, Milano è grigia, spaurita e silenziosa. Sono gli anni duri della Seconda Guerra Mondiale, i negozi sono chiusi, le auto sono scomparse e sono ora le donne a condurre i pochi tram in città. Mara Bonfanti è la giovane protagonista. Di buona famiglia, frequenta un prestigioso istituto gestito da suore. La sua vita è pianificata dalla famiglia, ma soprattutto dalla madre che vuole per lei un futuro facile con un genero ricco e benestante: Manlio Melli, ricco di famiglia, con una splendida posizione sociale, ora al fronte. Ma il destino ha altro in serbo per Mara! L’incontro casuale con il giovane operaio socialista Mario Carnivari la porta a vivere clandestinamente un amore passionale e travolgente. Sempre più preso dall’attivismo politico, Mario viene imprigionato dalla polizia fascista con l’accusa di sovversione. Rilasciato dopo un mese, medita di partire per le montagne per raggiungere i partigiani. Mara, nel frattempo, scopre di essere incinta e cede alla volontà della madre e alle convenzioni sociali. Il suo sacrificio è doveroso per salvare il buon nome della famiglia. Con la morte nel cuore, sposa il generale Pepe, amico del Duce, avanti negli anni, l’unico in grado di garantirle un matrimonio nello stato in cui è, a patto di abbandonare alla nascita il figlio che porta in grembo. Il distacco dalla bambina, Lola, è straziante: “ho capito che il senso di vuoto non sarebbe più scomparso, che si sarebbe trasformato in una ferita inguaribile, sempre sanguinante, in un rimpianto che mi avrebbe perseguitato fino all’ultimo istante di vita”.

Gli anni a seguire sono infelici per Mara, smagrita e consunta dalla colpa di aver accettato di sposare un uomo che non ama e provata dall’immutabile dolore per la perdita della figlia. Intanto a Milano, dopo l’uccisione del podestà, le rappresaglie tedesche delle SS si fanno più intense, irrompono nelle case e trascinano uomini e donne portandoli via. Si ha paura di tutti e di tutto, e chi può abbandona la città trovando rifugio nei piccoli paesi limitrofi. Un’altra svolta però attende la vita della protagonista. Il generale Pepe, suo marito, viene trovato morto. Mara non esita ad accusarsi del delitto e dopo il processo viene condannata all’ergastolo. Si attenderanno diciotto anni prima che una lettera riporti alla luce il suo tragico e doloroso passato e, nel chiudere i conti con esso, le renda giustizia. Una storia coinvolgente non solo per l’intreccio passionale dei protagonisti ma anche per gli eventi storici narrati.

L’autrice si è attenuta diligentemente e con molta professionalità alla storia di quegli anni funesti, anni di guerra, stragi e bombardamenti il cui ricordo è ancora vivo in tutti noi.