Ma come fa a far tutto?
- Autore: Allison Pearson
(Vita impossibile di una mamma che lavora)
La protagonista Kate ha 35 anni e forse non è una madre perfetta di quelle che si vantano come tali... Non può stare molto con i figli perchè lavora in un settore pieno di maschi che non vedono l’ora che Kate si arrenda... Ma lei ce la mette tutta per esserlo, a costo di star sveglia la notte e dover sferrare colpi di mattarello su dolcetti di frutta secca comprati al supermercato per farli sembrare fatti in casa! Kate ha capito che la vita da donna non è facile come sperava, tutta la vita sembra dipendere da lei: casa, lavoro, figli, senza nemmeno il tempo di uscire con le amiche. Basta che vada via per un po’, che al suo ritorno la casa è sottosopra: in più suo marito la aspetta per assolvere ai suoi doveri coniugali...
E Kate invece pensa a guadagnare tempo restando più a lungo in bagno aspettando che lui si addormenti, di modo che possa controllare la posta elettronica che si è accumulata mentre era via.
Kate è sempre indaffarata e ha mille cose per la testa ed è impegnata a fare la brava mamma. E pensare che da giovane il suo obiettivo era andare a letto con qualcuno! Ora che ha due figli il suo desiderio più grande è andare a letto da sola, preferibilmente per 12 ore filate.
Allison Pearson è un mix di ironia e intelligenza, una scrittrice divertente che sa cogliere nel segno le varie difficoltà di una donna, facendole rivivere con leggerezza al lettore. Ogni donna si potrà riconoscere in Kate e ogni uomo... Beh, ogni uomo prima di chiedere "Amore, ci pensi tu al bucato o a lavare i piatti?" è meglio che rifletta tre volte e, soprattutto, è meglio che sfogli questo libro.
Ma come fa a far tutto la protagonista Kate? Provate a scoprirlo, leggendo questo romanzo meraviglioso.
L’autrice di questa recensione è una scrittrice emergente: clicca sul suo nome per conoscerla meglio!
Ma come fa a far tutto?
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È difficile credere che nel fare un acquisto di un elettrodomestico, si possa ricevere in regalo un libro. Eppure, credetemi, è successo proprio a me. Mi sono recata in un centro commerciale fuori città e, all’atto di pagare la mia nuova aspirapolvere della Hoover, mi sono vista consegnare un libro: Ma come fa a far tutto di Allison Pearson (edizioni Mondadori – edizione speciale realizzata per Hoover). Convinta che non si trattasse d’altro che di promozione pubblicitaria, ho riposto il libro senza neppure sfogliarlo. In un torrido pomeriggio d’estate, senza nessuna voglia di impegnare la mente intorpidita dal sole cocente, ho aperto , a caso, il libro ed ho scoperto che si trattava proprio di un vero romanzo! L’ho “divorato” e gustato dalla prima all’ultima pagina in un paio di giorni.
Katharine Reddy, Kate per gli amici, è una donna, moglie, mamma e, soprattutto, lavoratrice moderna. Ricopre una carica colma di responsabilità presso la prestigiosa società Edwin Morgan Forster, una delle tante istituzioni per la gestione degli investimenti, che operano nella City di Londra. Il marito Richard (soprannominato “il lento” negli scambi di confidenze con le amiche) è impegnato con il suo studio di architetto e i figli Emily e Ben frequentano la scuola elementare l’una e l’altro ancora l’asilo. Si tratta, insomma, di una famiglia abbastanza normale, una dei giorni nostri, molto simile alla nostra anzi, a volte, anche troppo simile alla nostra…
Il racconto si svolge in prima persona , scritto da Kate in forma di diario. Un diario in cui lei descrive la sua vita. Una vita da donna moderna: frenetica, ripetitiva, divisa perennemente tra la soddisfazione di dure conquiste sul piano del lavoro e il timore di non riuscire altrettanto bene nell’adempiere i doveri familiari. La sensazione di non essere una brava madre la fa correre tra un impegno e l’altro cercando di eccellere in tutto, di non trascurare niente e nessuno e, nello stesso tempo, sentendo dolorosamente che le manca qualcosa, che qualcosa le stia sfuggendo. Ma cosa? Tutto è ugualmente importante, tutti contano e se i figli sono sempre al primo posto, anche la sua carriera, anche la sua affermazione come donna nella società moderna, sono altrettanto importanti. Allora … bisogna correre, correre, senza fermarsi mai se non per crollare alla sera finalmente nel proprio letto, sperando che anche il compagno a fianco sia altrettanto stanco e voglia dormire.
I grossi problemi e i disguidi quotidiani, piccoli ma ugualmente fastidiosi, si susseguono senza sosta. I conseguenti ritardi sul lavoro sono mal sopportati dai superiori che, invece, come succede sempre in un ambiente prettamente maschile, comprendono perfettamente le “scuse da uomo” (automobile rotta, code del traffico, tamponamenti, ecc.).Non contano, invece, la baby-sitter in ritardo o che non si presenta, vomiti notturni delle creature che reclamano piangenti la mamma, varie malattie esantematiche che passano impietose da uno all’altro in famiglia costringendola ad assentarsi dal lavoro proprio nel momento più opportuno per afferrare al volo un investimento all’altro capo del mondo
Come se non bastasse, il solito collega stronzo è sempre pronto a cogliere ogni suo attimo di cedimento per subentrare a gamba tesa al suo posto. Per tenere tutto sotto controllo bisogna correre, correre e correre. Col tempo la corda si fa sempre più tesa e comincia a sfaldarsi. Le contrarietà aumentano, gli incidenti di percorso sono sempre più frequenti, Kate non regge più la suocera impicciona, non riesce a gestire il padre problematico sempre senza soldi per rincorrere progetti balordi e inattuabili ma lei corre ancora. Il rapporto col marito segna le prime crepe, la conoscenza occasionale con un cliente di New York continua via mail e le offre un qualche sostegno ma lei caccia i dubbi esistenziali, lotta per riuscire ancora ad essere quasi perfetta e … corre, forse con più fatica ma corre.
Alla fine, inevitabilmente la corda si spezzerà. È giunto, quindi, il momento di una scelta di vita diversa..
Limitare gli impegni di lavoro quando qualcuno è a un passo dal raggiungimento massimo della carriera, è praticamente impossibile. Quando, poi, si tratta di una donna, è una sconfitta assicurata. Abbandonare tutto e trasformarsi in una noiosa, stressata e insoddisfatta casalinga? Fare la mamma a tempo pieno può compensare tutto ciò a cui si rinuncia? Scegliere una attività alternativa può essere una soluzione valida?
Quale donna dei giorni nostri (e mi ci metto dentro anch’io...) non si è trovata, almeno una volta nella vita, davanti a questo terribile dilemma? La scelta finale dipende dal carattere personale, dalla situazione familiare, dal condizionamento culturale e da tanti altri fattori. L’importante, e cosa ancora più difficile, è riuscire a fare la scelta giusta di cui non doversi pentire mai.
Kate Reddy farà la sua scelta e sembra proprio che tutto riesca ad aggiustarsi nel modo migliore.
Permettetemi, però, una considerazione strettamente personale. Nell’ultima pagina del diario della nuova Kate a me sembra di cogliere un piccolo, piccolissimo dubbio: questo rinnovato stile di vita riuscirà veramente a soddisfare i bisogni più profondi del suo essere Donna?
È un libro da leggere, da condividere e, forse, susciterà anche in qualcuna di noi più di qualche difficile domanda.