Magniverne
- Autore: Maurizio Cometto
- Genere: Horror e Gotico
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2018
Ci sono luoghi che conservano memoria di accadimenti oscuri. Luoghi abitati da presenze fantasmatiche, attanagliati dal male. Sono luoghi intercapedine tra visibile e invisibile, punto di snodo per dimensioni oltremondane.
Non mi sono ammattito e nemmeno convertito al credo di Twin Peaks (resto piuttosto un adepto di Twilight Zone). Sto solo facendo il verso ai toni stentorei tipici di chi crede a queste cose, oppure non ci crede, ma ci monta sopra un libro o un film paurosi. Magniverne, per esempio, non è indicata in nessuna cartina geografica e questo perché non esiste. Magniverne è una città inventata come la Denver che ritorna nei romanzi e nei racconti di Stephen King. Un non-luogo scaturigine della fantasia di Maurizio Cometto che gli dedica un libro-elegia (Magniverne, Ass. Culturale Il Foglio, 2018). Magniverne è dove ti immagini possano succedere le cose brutte.
Di topos tipici dell’interzona lugubre ne conta quanti ne vuoi: si potrebbe cominciare dall’assedio subito dalle foreste e dalle montagne che la circondano. O dal fiume Labironte (bel nome suggestivo per un fiume di fantasia) che la attraversa cupo. Oppure dalle leggende che girano a mezza voce sulla sua storia cittadina. O ancora, infine (?) dai dintorni e dagli interni delle sue case stregate, e dalle dicerie sugli spettri del vecchio mulino. Magniverne è la cittadina-che-non-c’è sullo stradario consueto del Piemonte. Difficile essere bambini a Magniverne senza fare i conti con gli incubi notturni, le prove di coraggio e la paura. Succedeva al club dei perdenti nella Denver di Stephen King (It) e succede ai protagonisti di questi racconti, articolati quasi come i capitoli di un romanzo a struttura circolare. C’è ancora da dire che, aldilà del genere, Magniverne (luogo e romanzo) introduce a diverse e possibili meta-significanze:
- territorio geografico di iniziazione,
- territorio mentale di dispercezione,
- territorio di transito per l’età adulta,
- territorio da fiaba nera e avventurosa al contempo.
(…) Sai perchè Magniverne mi fa così paura? (…) Perché a Magniverne i morti in realtà non sono morti (…) I morti a Magniverne rimangono in vita.
Mi sembra una battuta buona per una sceneggiatura. O per un libro come questo di Maurizio Cometto che sa tenere desta l’attenzione del lettore, traslando i climi tipici dell’horror padano alle brume di un Piemonte (ideale) archetipo di perturbamento.
Magniverne
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