Maigret e la giovane morta
- Autore: Georges Simenon
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Adelphi
- Anno di pubblicazione: 2005
Maigret e la giovane morta (Adelphi 2005, titolo originale Maigret et la jeune morte, traduzione di Laura Frausin Guarino) fu scritto dal grande autore belga Georges Simenon (Liegi 1903-Losanna 1989) dall’11 al 18 gennaio 1954 nella sua tenuta Shadow Rock Farm di Lakeville (Connecticut) negli USA. Il testo fu pubblicato per la prima volta in Francia l’11 giugno dello stesso anno presso l’editore Presses de la Cité e edito in Italia nel 1957 da Mondadori, tradotto da Gigliola Cerelli con il titolo Maigret e la ragazza morta.
Da questo libro è stato tratto il film Maigret di Patrice Leconte, con protagonisti Gerald Depardieu e Aurore Clément, in tutte le sale cinematografiche dal 15 settembre. Fra il 1931 e il 1972 Simenon ha pubblicato 76 romanzi e 26 racconti dedicati alle inchieste di Maigret.
“Maigret sbadigliò, poi spinse i fogli all’estremità della scrivania”.
L’orologio di marmo segnava le tre e qualche minuto e la maggior parte dei locali del Quai des Orfevres erano immersi nell’oscurità. Da un bel pezzo gli unici rumori che si sentivano erano un clacson in lontananza o i freni di un taxi che slittava sul selciato bagnato. Finalmente i tre ladri appartenenti alla “banda del buco” erano stati catturati, c’erano volute trenta ore di interrogatorio per farli confessare. Al termine di una giornata lunghissima, estenuante, Maigret aveva ricevuto una telefonata: nel secondo distretto, in Place Ventimille, era stato appena trovato il cadavere di una ragazza.
“Se dessimo un’occhiata?”, aveva proposto il commissario al fido Janvier, un Maigret stanco e affaticato, che cercava un pretesto per non andare a dormire e che lì per lì non aveva pensato che il secondo distretto era il settore di Lognon, l’ispettore che i colleghi avevano soprannominato il Lagnoso. A quell’ora di notte, le strade deserte erano lucide dalla pioggia di marzo, i lampioni erano circondati da un’aureola di goccioline e i rari passanti camminavano rasente i muri. In Place Ventimille c’era un furgone della polizia e vicino al cancello del minuscolo giardinetto, quattro o cinque uomini stavano in piedi intorno a una forma chiara distesa per terra. Maigret aveva individuato subito la sagoma piccola e magra di Lognon. Il Lagnoso si era allontanato dal gruppo per vedere chi stesse arrivando e, a sua volta, aveva riconosciuto Maigret e Janvier.
“Poveri noi!”, aveva borbottato il commissario.
“La giovane donna era stesa sul fianco destro con una guancia sul marciapiede bagnato, e le mancava una scarpa”.
Una ragazza è stata uccisa in una piazza parigina, nessun documento accanto a sé. A Maigret il compito di scoprire la sua identità e cosa le sia accaduto. Un compito non facile, ma l’istinto del commissario non sbaglierà nemmeno questa volta.
Anche in queste pagine, come sempre, Simenon presenta al lettore un Maigret ricco di umanità, ma anche di curiosità, che lo porta, durante le sue indagini, a stare in mezzo alla gente, per ascoltare pazientemente e osservare tutto con attenzione. Un poliziotto di antico stampo, interessato allo spettacolo quotidiano della vita, scrutata dalle finestre del suo ufficio al Quai des Orfevres, dal piccolo ristorante Brasserie Dauphine, dai bistrot parigini, dai locali notturni di Montmartre o Pigalle o dai bassifondi del Marais. Una Parigi ferma nel tempo, dove Jules Maigret, giunto dalla provincia francese, si muove perfettamente, grazie anche allo stile essenziale di Simenon.
“Maigret, anche se non avrebbe saputo dire perché, aveva l’impressione che quello che si prospettava, fosse un caso alquanto complicato”.
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