Maledette Feste di Isabella Pedicini

Isabella Pedicini, docente di storia dell’arte, ha pubblicato con Fazi Editore un libro che è quasi un saggio umoristico che mostra i paradossi delle feste natalizie: Maledette feste è un resoconto dettagliato di tutte le rigide regole imposte dalla società sul tema del Natale, mostrando le contraddizioni interne e le “ansie sociali” che ne derivano. Viene descritto, a ragione:

“Il romanzo perfetto per chi è stanco delle Feste ancora prima che comincino.”

La storia comincia, infatti, intorno ai primi giorni di novembre, per terminare il giorno dell’Epifania, abbracciando appieno le follie in cui ogni personaggio di questa “pièce teatrale” si immerge in questo periodo dell’anno. Osservando una cartoleria di Napoli, città dove è ambientato il racconto, la protagonista, Agata, nota che il Natale “si materializza già all’indomani della Festa di Ognissanti”. La sua reazione?

“Quando le vacanze cominciano faccio segretamente il conto alla rovescia aspettando che finiscano.”

E ancora:

“Mi sento travolta dalla festività con il suo corredo di incombenze e costrizioni, ne percepisco la frenesia collettiva che non mi appartiene, vivo l’ansia della lista delle cose da fare.”

Il suo obiettivo è la mera sopravvivenza: vorrebbe uscire indenne dalle feste natalizie, ma sappiamo bene che questo non è possibile. E Agata ne è ancora più consapevole quando, tornando a casa dai suoi genitori, nell’Irpinia, per passare le festività natalizie insieme alla sua famiglia, avviene un imprevisto che la vedrà costretta, “con il risentimento di chi fa le cose controvoglia”, a occuparsi della cena della Vigilia, e di tutto ciò che questo comporta.
La storia elenca tutti i rituali tipici di quei giorni di festa: dalla scelta del dove - e, soprattutto, con chi - passarle, fino alla “cerimonia dell’albero”, passando per i parenti che non vediamo da anni e le tavolate imbandite, in cui, però, si sente sempre la mancanza di qualcuno, sottolineando come il Natale sia “pieno di riti di altra natura, di ossessioni, di tic, di bizzarre invenzioni”.
Ripercorriamo insieme ai personaggi la storia del Natale e di tutto ciò che lo circonda, studiandoli sotto una nuova luce, come Babbo Natale, i panettoni e il presepe, i film natalizi, la folle corsa ai regali, gli inguardabili maglioni con le renne e, soprattutto, l’obbligo di essere felici; per citare le parole di Agata:

“Mi domando come facciano le persone a diventare tutto a un tratto felici in prossimità del Natale, da dove arrivi il loro improvviso entusiasmo e come abbiano fatto a conservarlo nel tempo superati i tredici anni di età.”

Tramite questa visione analitica, che scompone fino all’atomo le numerose e a volte bizzarre tradizioni natalizie, siamo in grado di studiarle con occhio diverso, distaccato e non prevenuto, che fa emergere l’artificiosità di tutto ciò che circonda il Natale. Perché la stella cometa è rappresentata in questo modo? Perché Babbo Natale è vestito di rosso? Perché dobbiamo “accogliere il nuovo anno in maniera spumeggiante”? Perché dobbiamo essere necessariamente entusiasti delle feste? Sono tutte regole non scritte, un codice “parallelo e coevo a quello di Hammurabi. E ugualmente vendicativo”.

Il lessico colloquiale e umoristico e le descrizioni dettagliate e ironiche dei momenti di festa che tutti noi - nella buona e nella cattiva sorte - possiamo cogliere, uniti ai capitoli brevi, rendono il romanzo una lettura piacevole e divertente, perfetta per un periodo frenetico - alcuni lo definirebbero “magico” - come quello natalizio.

In fondo, Maledette feste non è solo un libro, ma una sorta di “manuale di sopravvivenza” per affrontare con un sorriso, magari un po’ tirato, la frenesia natalizia. Tra una risata e una riflessione, lascia spazio a una domanda universale: e se, per una volta, ci liberassimo dalle rigide regole delle festività? Ma non temete, cari lettori: qualunque sia il vostro approccio al Natale, che siate entusiasti elfi o scettici Grinch, questo libro sarà una guida perfetta che saprà accompagnarvi con leggerezza.

E con questo... Anche a te e famiglia.