Marathon di Andrea Frediani

Chi non si è appassionato sui banchi di scuola al solo parlare della “battaglia che ha cambiato la storia” come giustamente l’ha definita Frediani? Chi non si è incuriosito pensando all’eroico Filippide che corse per quaranta chilometri per annunciare la vittoria greca?
L’autore romano ha scritto innumerevoli saggi storici ed emozionanti romanzi come “Un eroe per l’impero romano” o la trilogia su Cesare “Dictator” tradotto in cinque lingue.

In questo affascinante libro ci espone una delle battaglie epiche della storia dell’umanità che hanno caratterizzato ed indirizzato lo sviluppo militare e socioeconomico dei successivi secoli nel bacino del mediterraneo e nell’area mediorientale. La maestria di Frediani nel descrivere gli scontri campali dell’epoca non lascia dubbi ed il lettore può immedesimarsi ed entrare nel contesto terribile rappresentato dal sudore e dal sangue, dalla polvere e dalle armi. Elmi che spuntano dalla nebbia, giavellotti che non lasciano scampo, enormi scudi e spade micidiali. Un’inaudita violenza che deriva da anni di allenamenti, una tattica che raggiunge la perfezione, uomini che hanno vissuto per la guerra e che per la guerra perdono la vita! Lo scrittore prende spunto dall’aspetto militare per descrivere le due civiltà emblematiche dell’epoca mettendo in risalto le differenze e le numerose virtù.

La vicenda è raccontata in prima persona dal grande Eschilo e dalla sua interlocutrice, una misteriosa donna. I due sono a bordo di una nave greca nel 480 a.C. ed attendono con ansia l’esito della battaglia delle Termopili che si sta combattendo tra i trecento prodi di Leonida e il grande esercito di Serse. Ascoltati dai marinai, oltremodo incuriositi, i due rievocano l’esito della battaglia di Maratona avvenuta dieci anni prima ed alla quale Eschilo ha partecipato attivamente.
Non mancano gli aspetti psicologici che, anzi, nella prima parte del libro sovrastano quelli storici. Si tratta dell’amicizia e della rivalità tra tre araldi che sono stati scelti per portare ad Atene la notizia dell’esito della battaglia. Tre corridori che si sono allenati allo scopo, tre antagonisti che, come i moderni concorrenti di una corsa olimpica, cercheranno di vincere a tutti i costi, cercheranno di primeggiare in questa loro “battaglia” privata mentre intorno a loro infuria lo scontro orrendo e sanguinoso. La caratterizzazione di questi personaggi non è casuale ma anzi essa è allegorica tanto che le tre figure racchiudono tutte le debolezze ed i pregi dell’uomo: il coraggio e la codardia, la timidezza e l’aggressività, la lealtà e la meschinità. La figura di una donna si erge nello scorrere della trama, una donna che tutti e tre vedono come una sorta di traguardo irraggiungibile, una donna che tutti e tre vorrebbero come premio per la vittoria. Quali sono le ambizioni dei tre uomini? Sapranno essere corretti o cercheranno di vincere in modi anche non leciti? Chi di loro arriverà per primo entrando di diritto nella storia dell’umanità? Chi conquisterà la ragazza? E come si svolgeranno la battaglia e le vicende immediatamente seguenti? Sarà vera gloria?