Mare Dolce di Autori vari

Con il sottotitolo “Il complesso della Favara nel quartiere Brancaccio di Palermo” questo prestigioso volume è stato curato dalla Regione Siciliana, Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità siciliana, Soprintendenza ai Beni culturali ed Ambientali in “Studi e Ricerche”.
"Mare dolce" è un compendio di saggi a firma di Stefano Vassallo, Antonino Abbadessa, Emanuela Piazza, Daniela Ruffino e Giovanni Cancelliere che rappresenta non solo il resoconto delle attività svolte, ma anche un contributo alla conoscenza di un monumento e di un contesto storico paesaggistico di assoluto rilievo.

Il sito di Maredolce ha costituito nel tempo un enorme laboratorio in cui si sono adoperati al meglio, archeologhi, architetti, storici dell’arte insieme a imprese e maestranze che hanno ben operato specie se si considera il contesto ambientale e sociale in cui il monumento ricade, il quartiere periferico di Brancaccio. In questa zona periferica di Palermo, si sono manifestati nel corso degli anni, gravi episodi di illegalità che sono sfociati non solo in abusi edilizi, ma in ben più gravi fatti criminosi.
Si tratta del mirabile sito monumentale attraverso i risultati di indagini, ricerche ed approfondimenti multidisciplinari con un ricco corredo di immagini unite a testi ed ai risultati anche di ricerche archivistiche.

La Favara- Maredolce costituisce il più antico tra i parchi normanni di Palermo, espressione di una cultura che ha ricevuto influssi significativi dalle vicine sponde nord africane e dall’Oriente. Esso è capostipite dei loca solaciorum, i “Sollazzi” di cui si ha testimonianza in altri siti dell’Italia meridionale e rappresenta un “unicum” nel panorama mediterraneo al pari del complesso monumentale di epoca successiva dell’Alhambra di Granada, laddove acqua, cielo e terra si uniscono e si armonizzano splendidamente.
La denominazione di “Maredolce” pare derivare, da come espresso nella curata ed attenta prefazione del prof. Giuseppe Barbera, dalla visibilità dal palazzo, sia del mare Tirreno che del lago circostante alimentato da acque non saline.
Si auspica a breve un recupero completo del palazzo e del paesaggio circostante al fine di una pronta iscrizione nel sito nella Palermo arabo normanna, nella lista Unesco dei Patrimoni dell’Umanità riconoscendogli l’importanza ed il rilievo che merita quale bene culturale di altissimo valore.