Maria Luisa la Duchessa Infanta di Nadia Verdile

Da Madrid a Lucca, una Borbone sullo scacchiere di Napoleone

“Maria Luisa la Duchessa infanta. Da Madrid a Lucca, una Borbone sullo scacchiere di Napoleone” (Pacini Fazzi, 2013) è un libro che si legge tutto d’un fiato. L’autrice, Nadia Verdile, giornalista e studiosa di storia delle donne, racconta con una scrittura avvincente e rigorosa la vita di una donna che è stata usata da Napoleone nella sua sete di conquista e potere.

Niente è lasciato al caso: frutto di ricerche bibliografiche e d’archivio, questa biografia sveste dai panni misogini le fonti storiche da sempre utilizzate per raccontare di Maria Luisa e racconta di una Borbone senza tener conto dei pregiudizi che su questa casata ancora insistono. La scrittrice ha ricostruito la vicenda umana e politica di una donna chiamata a gestire Stati, che ha conosciuto la prigionia politica, a cui sono stati tolti i figli, le ricchezze, la speranza ma che non si è mai lasciata vincere trovando nella fede la sua forza di sopportazione e di fiducia nel futuro.

Maria Luisa di Borbone visse tra settecento e ottocento. Non ebbe modo di godersi l’era del dispotismo illuminato, non potette evitare la Restaurazione. Pedina sullo scacchiere di Napoleone, ovunque fu mandata a governare ebbe gente contro: familiari, avversari, sudditi, politici. Eppure, ovunque governò, diede il suo contributo investendo nella cultura, nei luoghi, nell’arte. Lo fece per sé, per il figlio Carlo Ludovico di cui fu reggente, lo fece sperando di lasciare traccia del suo passaggio.

Di particolare interesse risultano i corsivi che la scrittrice inserisce, qua e là, nella narrazione, che servono per dare voce alla protagonista, come se Maria Luisa prendesse la parola e spiegasse i suoi sentimenti, i suoi punti di vista, le sue riflessioni. Una trovata narrativa molto riuscita che coniuga il rigore della ricerca storica con la passione per questa figura così maltrattata dalle vicende politiche e storiche di cui fu protagonista, suo malgrado.

Il volume è curatissimo, ricco di immagini storiche raffiguranti antiche incisioni settecentesche che ripropongono i luoghi narrati; nella parte finale un ampio apparato biografico, anch’esso illustrato, consente di avere informazioni sui personaggi citati. Per chi ama la storia, per chi si interessa di biografie, per chi ama scoprire verità questo libro di Nadia Verdile, edito da Maria Pacini Fazzi editore in Lucca, è assolutamente da non perdere.