Marina militare italiana nella seconda guerra mondiale
- Autore: Gianni Rocca
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Rusconi Libri
- Anno di pubblicazione: 2023
È sempre doloroso, per chi abbia a cuore la tradizione e le insegne della nostra Marina, rievocare il conflitto 1940-45, drammatico e infausto per gli uomini e le unità dell’Arma navale. È stata una sofferenza leggere trent’anni fa il saggio di Gianni Rocca sulla tragedia della Marina italiana nella seconda guerra mondiale.
Si avverte un gusto ancora più l’amaro e tanta pietà per le 33mila giovani vite sacrificate, ritrovando le pagine del giornalista e scrittore torinese (1927-2006) nella nuova edizione recente del suo lavoro, proposta in primavera da Rusconi Libri di Santarcangelo di Romagna, con il titolo Marina Militare italiana nella seconda guerra mondiale (aprile 2023, 352 pagine).
Si tratta della riedizione del volume Fucilate gli Ammiragli, edito alla fine degli anni ’80, tra i contributi divulgativi più lucidi sull’argomento e comunque inappuntabilmente storiografico. Rocca aggiungeva alla ricostruzione storica la prosa cronistica, l’incisività del giornalista di vaglia e la comprensione, la compassione, l’umanità nei confronti dei protagonisti e delle vittime.
Si è detto dell’Esercito italiano nel deserto libico-egiziano:
Mancò la fortuna non il valore.
Per le nostre belle navi e sommergibili potremmo chiosare: ci fu solo il valore, mancò tutto il resto, organizzazione, visione strategica, unità di comando, direzione da remoto (perché ai comandanti in mare non era concessa autonomia decisionale), collaborazione con l’Aeronautica Regia. Quello che abbondava, invece, erano la presunzione di Mussolini, comandante supremo dilettante, la spocchia politico-militare controproducente del regime, la condiscendenza opportunistica degli Alti Comandi all’insipienza dei vertici del fascismo.
Il testo di Gianni Rocca si apre con la fucilazione degli ammiraglio Campioni e Mascherpa, nel maggio 1944. Meno di una giorno di processo per realizzare un obiettivo della precaria Repubblica Sociale mussoliniana: saldare i conti con chi aveva tradito il Duce nell’estate precedente. Il 25 luglio 1943 era stato già in parte punito con l’esecuzione di Ciano e altri, dopo il processo di Verona, a gennaio. Restava da riscattare il voltafaccia degli Stati Maggiori l’8 settembre e una campagna propagandistica indicava negli Ammiragli italiani i principali responsabili, non solo della resa agli Alleati, anche delle precedenti sconfitte.
Il 22 maggio 1944, nella Corte d’Appello di Parma, il Tribunale Speciale avviò il processo a quattro ammiragli. Leonardi e Pavesi erano contumaci perché raggiunti dagli angloamericani nell’isola di Pantelleria e nella piazzaforte di Augusta, che non avevano difeso, secondo le accuse fasciste. Altri due, finiti in mani tedesche dopo la resa nel Dodecaneso, erano stati consegnati alle autorità fasciste. Le imputazioni: Inigo Campioni, governatore all’armistizio delle isole italiane dell’Egeo e Luigi Mascherpa, comandante delle forze italiane di Lero, avevano compiuto atti di guerra contro i tedeschi, dopo avere ceduto agli ordini di resa agli Alleati, impartiti da Badoglio.
A Parma, la Corte si ritirò in Camera di Consiglio alle 19. Rientrata in aula appena un quarto d’ora dopo, pronunciò la condanna a morte dei quattro ammiragli. All’alba del giorno dopo, Campioni e Mascherpa vennero fucilati in piedi, al petto, in quanto colpevoli dei reati ascritti, ma non di tradimento, altrimenti avrebbero ricevuto le pallottole alla schiena.
Colpendoli, Mussolini aveva voluto condannare la Marina che al momento della prova suprema lo aveva a suo parere “tradito con infamia”, ingrata dei benefici e del potere che le aveva dispensato generosamente. Con le fucilazioni di Parma, era stato chiarito che l’Arma, “filo inglese e antifascista”, era stata una delle cause della sconfitta militare. Ma la Marina italiana, fa presente Rocca, aveva anch’essa pagato tragicamente l’avventatezza, la superficialità, il dilettantismo del regime fascista. Quanto delle prove negative era stato colpa di Mussolini?
Nelle prime settimane di guerra, la condotta navale aveva mostrato sùbito le sue lacune e denunciato la mancanza di collaborazione con l’Aviazione, problema che resterà irrisolto. La battaglia di Punta Stilo - in effetti mancata - il 9 luglio 1949 nello Ionio, è stata un paradigma dell’inferiorità tattica e strategica mai colmata rispetto alla flotta inglese.
Una forte squadra italiana, comandata proprio da Campioni, si era ritirata davanti a contingenti meno armati ma più risoluti della Home Fleet.
Dopo lo scontro Mussolini sembrava soddisfatto, avendo dato credito alle Ali Littorie, che millantavano una quantità di colpi messi a segno sulle navi nemiche. Ciano, invece, dava credito all’ammiraglio Cavagnari: l’azione aerea era del tutto mancata nella prima fase della battaglia e quando si era concretizzata, era stata diretta contro le nostre navi.
Mussolini ha detto che in tre giorni ha annientato il 50% del potenziale navale britannico in Mediterraneo. Forse, è un po’ esagerato...
Nessuno colse il vero problema, però: la mancanza da parte italiana di un potere aeronavale integrato. Invano Campioni insisterà sulla necessità di dare subito corso alla costruzione di una portaerei e dotare la Marina di propri velivoli.
Per il resto, risaltano le imprese degli incursori subacquei della X Flottiglia di La Spezia. Commuove la drammatica battaglia navale di Capo Matapan, a fine marzo 1941, la nostra sconfitta più pesante in mare: cinque unità affondate, una corazzata danneggiata, 2.331 morti tra gli equipaggi, 1163 rimasti prigionieri.
Da mandare a memoria le pagine conclusive di Rocca dopo l’8 settembre 1943. Con la fucilazione dei due ammiragli, la tragedia della Marina italiana si concludeva nel sangue fratricida. Trentatremila marinai sono morti in mare, la maggiore parte nel Mediterraneo. Un dramma immenso.
Marina militare italiana nella seconda guerra mondiale
Amazon.it: 18,05 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Marina militare italiana nella seconda guerra mondiale
Lascia il tuo commento