Massofobia: l’Antimafia dell’Inquisizione
- Autore: Stefano Bisi
- Genere: Politica ed economia
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2018
La Massoneria italiana ha svolto da sempre un ruolo di rilievo e di prestigio e “Massofobia. L’Antimafia dell’Inquisizione”, il nuovo libro del Gran Maestro Stefano Bisi che fa seguito ad un evento pretestuoso quale la richiesta degli elenchi degli iscritti in Sicilia e Calabria da parte della Commissione Parlamentare Antimafia, contribuisce a spezzare una pesante catena di pregiudizi.
Il 1 Marzo, in occasione della Giornata della fierezza massonica, si è svolta l’apertura dei Templi Massonici, una manifestazione diretta ad abbattere la nomea di associazione segreta che ingiustamente viene attribuita alla Massoneria.
In Sicilia operano novantasei logge massoniche con circa 3.300 iscritti, un’organizzazione compatta che mai si è dispersa. Negli ultimi tempi si è assistito ad un acceso dibattito contro la Massoneria, malamente intesa perché ne vengono disconosciuti i valori fondanti.
La Libera Muratoria del Grande Oriente d’Italia, è composta da 20.000 fratelli presenti in tutte le provincie italiane. È un’associazione di uomini di libero pensiero che cercano di fare il bene dell’umanità. Questa era la definizione datagli da Mario Calvino, padre dello scrittore Italo.
Verso questa associazione, però, si esprimono aprioristicamente giudizi di segno negativo, con poche eccezioni. La convocazione del Gran Maestro presso Palazzo San Macuto, già sede dell’Inquisizione, riporta la mente ad episodi funesti e torbidi per la libertà di espressione e di pensiero, quale fu il processo a Galileo Galilei.
Peraltro, in sede di sequestro, si è palesata l’assoluta carenza di nozioni di carattere storico sulla Massoneria e sulle alte finalità di carattere morale di questa organizzazione. Vi sono stati momenti di forte tensione quando si è dovuto assistere al sequestro degli elenchi dei fratelli delle logge dal 1990 al 2017.
Per difendere l’onorabilità del Grande Oriente d’Italia e la libertà di associazione si è avanzato un ricorso alla Corte Europea dei diritti dell’uomo ma, al contempo, si sono moltiplicate le iniziative per diffondere una maggiore conoscenza di esso. I valori del Grande Oriente sono gli stessi valori portanti della Repubblica democratica. I suoi rappresentanti hanno compiuto importanti gesti di solidarietà a Macerata, a Norcia, località dove si sono verificati episodi che, per ragioni differenti, erano bisognevoli di soccorso.
L’attuale momento storico-politico può essere considerato una fase complessa, che peraltro si ripete periodicamente, in cui vengono scritte molte inesattezze. Fra i 17.000 nominativi del periodo preso in esame vi sarebbero 193 nominativi di mafiosi, ma fra questi vi sono compresi soggetti assolti e prosciolti e personaggi respinti dalle logge. Non avendo trovato chi si cercava, è stato detto che molti nomi non sono identificabili, ma ciò non risponde al vero.
Nella relazione conclusiva della Commissione Parlamentare Antimafia è evidente questa massofobia, in quanto parlamentari che si dichiarano democratici e non hanno alcuna nostalgia del regime fascista, sono però arrivati a rievocare la legge del 26 novembre del 1925. Contro questa legge lottò anche Antonio Gramsci ma oggi viene definita una legge che garantisce un sistema di chiarezza e di trasparenza mentre è di fatto una norma liberticida per ogni forma di associazionismo, per come quest’ultima viene garantita dal dettato costituzionale.
Nelle logge massoniche è diffuso un senso di appartenenza, in base al quale i componenti si riconoscono l’uno nell’altro, una catena di uomini che cercano di tutelare il libero pensiero; ed è questo che pare far paura.
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