Memorie del Terzo Reich
- Autore: Albert Speer
- Genere: Storie vere
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Mondadori
Sul nazismo è stato scritto molto ma Memorie del Terzo Reich ha la particolarità di essere stato scritto da una delle figure più importanti del regime, una delle persone più vicine a Hitler e che meglio lo hanno conosciuto: Albert Speer.
Speer ci racconta un periodo che va dalla sua giovinezza di studente di architettura fino al processo di Norimberga e alla condanna a 20 anni di carcere per crimini di guerra.
Giovane brillante di famiglia borghese aderisce al nazionalsocialismo e viene notato da Hitler per le sue doti di architetto. Hitler aveva una vera passione per l’architettura, le sue idee erano faraoniche, tutto doveva essere gigantesco, di forte impatto emotivo, doveva rappresentare nel tempo la grandezza del nazismo e di lui stesso.
Speer è amico personale di Hitler e ammette di non capire come abbia potuto essere così affascinato dalla sua personalità, fascino che ha continuato a subire anche quando ha incominciato a rendersi conto di come il Führer non fosse poi quel genio militare e politico che si credeva, a vedere la sua piccolezza, i suoi limiti e problemi psichici. Fino all’ultimo, anche quando ha pensato all’attentato, anche quando ha cercato con tutte le sue forze di opporsi alla follia autodistruttiva di Hitler, Speer mantiene un profondo affetto e rispetto nei suoi confronti.
Dal libro capiamo come vivevano, cosa pensavano, come stavano veramente le cose all’interno del nazismo. E’ interessante scoprire le differenze tra quello che pensavano gli alleati e la situazione reale in guerra, le difficoltà industriali e militari. La visione fanatica di Hitler, la sua convinzione di un’infallibilità e imbattibilità quasi governate dagli dei, il suo assoluto disinteresse per le sorti del popolo tedesco (“i migliori sono caduti in battaglia, chi resta è il debole che quindi non ha importanza che sopravviva”), il fascino irresistibile, il carisma personale sul popolo tedesco ma anche sui suoi collaboratori più stretti.
Speer racconta molti dettagli sugli aspetti architettonici del nazismo e sulla guerra, mentre resta pressoché sconosciuto ogni aspetto delle persecuzioni razziali, di cui si è sempre dichiarato all’oscuro, nonostante siano stati trovati documenti che dimostrano in modo netto come fosse invece a conoscenza di tutto, se non addirittura parte attiva. E’ sincero o cerca in qualche modo di discolparsi e alleggerire la sua posizione? Sicuramente si oppone agli ordini di Hitler di lasciare terra bruciata e di distruggere tutti i punti strategici, preoccupandosi della possibilità futura di rinascita dell’economia e della sopravvivenza tedesca.
La sua figura spicca per correttezza, interesse per la popolazione e statura intellettuale rispetto a quella dei gerarchi, dediti al proprio tornaconto e ad accrescer il proprio potere.
Il libro si legge un po’ come un testo di storia e un po’ come un romanzo, scritto con minuzia di dettagli e ricordi particolareggiati, quasi un cronista esterno alle vicende, lo stesso Speer afferma di stupirsi dell’indifferenza con la quale giudicava se stesso e gli altri.
Memorie del Terzo Reich
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