Memorie del cuscino
- Autore: Emanuela Mascherini
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2009
Noi lettori veri (sto parlando di quelli ai quali entrando in una libreria gli si illuminano gli occhi come se avessero visto Clooney vicino alla macchina del caffè che con la sua calda voce dice "what else"- se donne o gay - oppure Charlize Theron che vaga per strada togliendosi qualsiasi indumento e rimanendo con indosso solo col suo profumo - se uomini -; sto parlando di quelli che oltre alla quarta di copertina, prima di comprare un libro, leggono anche la prima e l’ultima frase; sto parlando di quelli che nascosti negli angoli odorano al volo i libri (lo so fa un po’ fetish ma al VERO lettore capita spesso); sto parlando di quelli che se vengono presi da una storia passano notti e giorni senza rispondere al telefono - c’è gente che ha perso lavoro, moglie o fidanzate...- pur di finirlo, di non staccarsi dalle pagine in cui, in un certo senso, stanno vivendo; parlo di quelli che i libri li sottolineano, che ci s!
crivono i loro appunti; sto parlando di quelli che con i libri ci parlano e, a volte, ci litigano anche).
Insomma, noi lettori veri, abbiamo l’abitudine, una volta arrivati all’ultima frase di un libro (che coincide di solito con l’ultima frase dei ringraziamenti perché, specie se ci è piaciuto, siamo in grado di inventarci qualsiasi cosa per non posarlo nella libreria) di rinchiudere mentalmente tutto ciò che abbiamo letto in un aggettivo: bello, brutto, noioso, splendido, meraviglioso, roboante, sopravvalutato...
Recentemente mi è capitato, non casualmente, di avere tra le mani un libro che, una volta chiuso, la mia mente ha definito DELIZIOSO.
Sì, "Memorie del cuscino" di Emanuela Mascherini è decisamente un libro delizioso e lo è in ogni sua sfaccettatura: deliziosa la copertina, deliziosa la narrazione, deliziosa la storia, deliziosi la protagonista e gli amici che la circondano.
Il romanzo ci fa conoscere (no, non ho sbagliato il verbo, ce la fa proprio conoscere, credetemi) Benedetta Abbondanza, una ragazza dal nome beffardo, nei confronti soprattutto della stessa che porta una quarta di reggiseno, la quale da un piccolo paesino toscano si trasferisce a Roma con il sogno di diventare un’attrice nella sua valigia, sogno che di giorno in giorno viene minato dai problemi e dalle delusioni (e anche da una buona dose di sfiga) che la protagonista incontra sulla sua strada.
Attraverso le avventure che Benedetta e "The voice" (ovvero la voce narrante, nonché la parte più razionale di Benedetta, con la quale lei spesso e volentieri si scontra), è come se il lettore diventasse quel cuscino al quale la protagonista ogni sera parla raccogliendo ogni pensiero, commento o delusione della giornata; succede così che ci si affezioni al suo motorino "fedele alleato di sempre, compagno di viaggi, prode segugio", ai suoi coinquilini Semianorex e Gayparty (non credo ci sia bisogno di ulteriori descrizioni), accade che si vorrebbe tirare un cazzotto al suo agente Mortimer o fermarla ogni volta che si lancia tra le braccia di uomini visibilmente sbagliati; è così che Benedetta ci intenerisce in quei giorni di feste che passa da sola e quando accenna (perché fa troppo male parlarne) della perdita del padre.
La narrazione di questo romanzo è particolarissima: in ogni pagina si trovano note che l’autrice inserisce per chiarire, per raccontare, per sdrammatizzare e prendersi in giro; dentro quelle pagine non ci si annoia mai, gli occhi danzano per seguire le parole, e vi assicuro che ciò è estremamente divertente.
Come ho detto il mio "incontro" con questo libro non è stato casuale ma cercato: Emanuela Mascherini oltre ad essere l’autrice di "Memorie del cuscino" è anche colei che ha scritto "Glass Ceiling. Oltre il soffitto di vetro", un saggio (dal titolo provocatorio: in America l’espressione è riferita alle situazioni in cui è difficile, per una certa tipologia di persone, poter avanzare all’interno di una gerarchia in un dato ambito lavorativo) che ho amato moltissimo perché estremamente colto e approfondito nella sua analisi della storia della figura della donna (davanti e dietro la macchina da presa) all’interno del panorama cinematografico dagli anni 70’ ad oggi con particolare attenzione per il cinema italiano.
L’istrionica Mascherini ha dimostrato nei suoi due libri di poter abbracciare più tipologie di pubblico e rendendo suoi argomenti di vario spessore pur rimanendo sempre in grado di attirare l’attenzione di chi la legge tra sorrisi e riflessione. Una bella scoperta che non sembra capace di deludere.
Memorie del cuscino
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confermo!!! ve lo consiglio!!