Meridionale. Frammenti di un mondo alla rovescia di Giuseppe Di Matteo

Il giornalista e poeta Giuseppe Di Matteo è presente in libreria con il suo ultimo lavoro Meridionale, che racchiude una meritevole sintesi politica e letteraria, pubblicato da 4 Punte Edizioni, una casa editrice encomiabile la cui attenzione è rivolta alla Storia e alle sue verità, dal fascismo all’antifascismo, dalla Seconda guerra mondiale al dopoguerra, alla Guerra fredda. Anche in questo suo ultimo libro il nostro autore declina nella forma poetica del frammento importanti questioni sociali e morali come ho già avuto modo di scrivere in Frammenti di un precario.

Il Novecento è nelle corde del giovane Di Matteo, nelle sue letture, nei suoi riferimenti e non solo nello stile poetico, che riprende sia la tradizione classica greca e romana che la tradizione poetica orientale dell’haiku, ma anche nei pensieri e nelle riflessioni per “l’Immenso fuoco del Sud”, la questione meridionale e la sua dimensione drammatica come la definì Fosco Maraini. Ed è il Sud, il capro espiatorio di un mondo occidentale che ritrova incompiuta la gran parte delle sue aspirazioni, scrive Alessandro Cannavale nella prefazione al libro, al centro di un mosaico di immagini che la poesia di Di Matteo evoca.

“Cadono le foglie
e le parole prima ancora.
Si sta come soldati in terra straniera.

La società che vogliamo
ci porta lontano
dalle carezze dei luoghi.”

L’amato Sud con la bellezza dei suoi luoghi, terra depredata, umiliata, tradita, sfruttata e quando si è lontani “pane che sa di sale”, della sua realtà amara, della fame, del lavoro, dell’inerzia politica, così ben descritto da alcuni dei poeti meridionali del nostro Novecento poco ricordati e dimenticati anche nei libri di scuola, Bartolo Cattafi, Vittorio Bodini, Alfonso Gatto, Lorenzo Calogero, uomini del Sud all’anagrafe, che peregrinarono rifiutando il sigillo di “una meridionalità del pianto”, per tutelare la propria storia e la propria cultura, e che tra queste pagine sembrano prendere anima. Giuseppe Di Matteo, anche lui figlio del Sud, ci ricorda nei suoi versi che “lasciano l’amarezza in bocca”, che l’emigrante non è più il meridionale con la valigia di cartone degli anni del dopoguerra e di quelli successivi; oggi la scelta di partire o di restare appartiene a giovani donne e uomini pieni di talento che andranno via anche più a Nord del nord, come coloro che partiranno da più lontano.

“Stranieri di altri lidi
questi occhi prigionieri
di vicoli lontani.

Che sarà mai
quest’Itaca sognata
se non un popolo in fuga
con la sua casa spogliata.”

In Meridionale. Frammenti di un mondo alla rovescia viene narrata la tragicità del nostro quotidiano, la solitudine di molti, il bisogno di fuggire con il mare negli occhi, l’uomo sconfitto, l’essere un migrante solitario e meridionale dalla pelle nera. Un lavoro letterario di notevole pregio, che ingloba la realtà nella sua complessità, con all’interno le illustrazioni di Mario Pugliese; bellissimi ed espressivi volti, storie suggestive che emozionano, desideri nascosti, speranze sognate, colori, che accompagnano le rime del nostro autore portando alla luce ancora una volta il Sud irrisolto, insieme al Sud del mondo.