Mi fido di te
- Autore: Gea Scancarello
- Genere: Politica ed economia
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Chiarelettere
- Anno di pubblicazione: 2015
Conosciuta in Italia come economia della condivisione o economia collaborativa, la sharing economy, con le sue multiformi manifestazioni, è un fenomeno che si sta diffondendo sempre più rapidamente. Senza badare a economisti, sociologi e legislatori, sono le persone comuni ad essere via via più interessate e coinvolte da questi fenomeni, per questo Gea Scancarello ne offre, in “Mi fido di te”, un catalogo ricco e coinvolgente.
Con "una buona dose di romanticismo", evidente già nel titolo, abbondante senso pratico, parecchie esperienze da raccontare e neanche un asse cartesiano, a ricordare la scienza triste, in un libro a metà strada tra un saggio, un diario di bordo e un manuale operativo, l’autrice racconta in prima persona
"progetti che vogliono scardinare i tradizionali modelli di consumo, e spesso anche di produzione, puntando sui rapporti diretti tra persone (peer-to-peer) grazie all’utilizzo della tecnologia"
Gli esempi portati per dare concretezza a questa definizione sono vari e ben assortiti: nelle tre parti di cui compone il libro – dormire, mangiare, muoversi – trovano posto Airbnb e il coachsurfing, le cene organizzate con Gnammo e i viaggi con Blablacar, fino alla decisione di improvvisarsi taxista fai da te con Uber.
Di teoria ce n’è poca, almeno apparentemente, e tutti gli strumenti della sharing economy diventano esperienze vissute, raccontate con curiosità e leggerezza:
"Stavamo cucinando dalle tre del pomeriggio per dei perfetti sconosciuti. (...) All’atto pratico il social eating si traduceva nei quattro personaggi che di lì a pochi minuti avrebbero suonato il campanello, mentre noi stavamo ancora grattando via le macchie dalle piastrelle"
Che si tratti di prenotare una camera, di assaporare una cena in casa di qualcun altro o di usufruire della sua macchina per un viaggio, il principio è sempre lo stesso: si utilizza una piattaforma, un programma disponibile su internet o su una app per lo smartphone, per prenotare un servizio alternativo a quelli tradizionali.
A che serve? A risparmiare perché, a prescindere da ciò che si utilizza, si spende meno di un albergo, di un ristorante o di taxi; a ottimizzare risorse che, altrimenti, rimarrebbero inutilizzate, come la camera degli ospiti o i posti dell’automobile che restano vuoti quando viaggiamo da soli; soprattutto a
"fare rete (...) benché la frase oggi abbia un sapore quasi stantio, ripetuta per decenni da politici e imprenditori che, alla prova dei fatti, si sono in larga parte impegnati soltanto a smantellare le reti e a conservare il controllo di sistemi economici e produttivi, oggi è possibile darle un nuovo significato.
L’ascesa della sharing economy non ha soltanto portato con sé nuove imprese e servizi (...). Più importante ancora è l’idea di comunità che ha imposto, fatta non più di soggetti passivi, (...) ma capace di creare occasioni nuove grazie a interazioni prima sottovalutate o più difficili".
Si tratta, insomma, come recita il sottotitolo del libro, di "un nuovo modo di vivere con gli altri e salvarsi" dal momento che, come nota, nella sua densa introduzione, Simone Perrotti, pioniere dei grandi cambiamenti e dell’innovazione sociale, il sistema economico attuale ha ormai esaurito le proprie risorse e mostra limiti sempre più evidenti; solo puntando su concetti quali collaborazione, cooperazione, fiducia, gratuità, sarà possibile generare non solo nuovo valore economico ma anche relazioni ed esperienze inedite con se stessi e con gli altri.
In “Mi fido di te” l’entusiasmo è molto e, a parte qualche rara eccezione (come il caso Uber), poco si parla dei lati oscuri della sharing economy e della possibilità che si configuri come l’ennesima forma di sfruttamento economico-digitale. Nonostante questo di opportunità facili da cogliere ne esistono davvero molte e la rassegna che Gea Scancarello ci ha offerto qui lo dimostra bene, anche grazie a delle ottime schede tecniche che, al termine di ogni sezione, illustrano il funzionamento degli strumenti raccontati.
Anche se alla fine di “Mi fido di te” si ha un po’ l’impressione che l’autrice abbia lasciato cadere qualche goccia di narratività di troppo tra le sue righe, il libro, alla portata di tutti, si lascia leggere volentieri, tradisce uno spirito avventuroso e una grande desiderio di sperimentare, raccoglie idee innovative e offre uno sguardo positivo al futuro. Consigliato.
Mi fido di te: Lavorare, viaggiare, mangiare, divertirsi. Un nuovo modo di vivere con gli altri e salvarsi
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