Mille anni di piacere
- Autore: Nakagami Kenji
- Casa editrice: Einaudi
- Anno di pubblicazione: 2007
“Mille anni di piacere” è una saga e il tempo è ciò che forse più di tutto la caratterizza. In questo caso: i mille anni del titolo, la vita che sembra essere lunghissima della vecchia levatrice, quello che sembra indefinito della storia, quello che non ha possibilità di dispiegarsi a fondo per gli uomini della stirpe Nakamoto.
La stirpe Nakamoto vive nei Vicoli, una sorta di ghetto alle porte della città in cui coloro i quali non vantano natali rintracciabili o coloro i quali esercitano mestieri che hanno a che fare con la morte o il sangue vengono relegati. Nascere nei Vicoli è come portare un marchio, qualcosa che forgia la persona, come una caratteristica fisica ineliminabile. Nei Vicoli la vita è dura, come in ogni quartiere malfamato: prostituzione, criminalità, famiglie disgregate, bambini abbandonati a sé stessi, disoccupazione, povertà. I bellissimi uomini Nakamoto, a cui le donne non sanno resistere, scontano per sette generazioni, con la morte nel pieno della vita, una colpa che ha guastato il loro sangue. La vecchia levatrice dei Vicoli, memoria di tutte le nascite e di tutte le morti, ci racconta di loro, con fatalismo, compassione, complicità, amore, nonostante la vita dissoluta che conducono i sei uomini. Nessuno di questi è immune dal vivere brucianti passioni, siano esse amorose o unicamente sessuali, dal commettere omicidi, furti, vendere donne ai bordelli, abusare di queste fino a ucciderle, non provando mai un rimorso, lasciandosi scivolare di dosso anche le azioni più turpi, come se tutto fosse null’altro che il contrappeso della maledizione che grava sulla loro sorte.
Il racconto della storia di questi uomini bellissimi è alieno dalla raffinatezza orientale nella misura in cui qui non troviamo il dolce erotismo delle Geishe, dove ogni movimento è calibrato e il piacere è qualcosa che lentamente va ricercato, solleticato e soddisfatto: qui le passioni sono violente, il bisogno impellente e attraverso il sesso i protagonisti soddisfano la loro voglia di imporsi, di lacerare, di provare il massimo del piacere senza alcun pudore, perché è solo nell’attività sessuale che gli esseri sono a nudo e raggiungono l’uguaglianza, è solo nel sesso che il più forte può sopraffare, umiliare l’altro in modo definitivo, anche se colpito da una maledizione che danna la sua stirpe.
Un romanzo intenso, lontano dagli stereotipi sul paese del Sol Levante, che mostra ai lettori occidentali un mondo, quello dei Vicoli, non dissimile dalle peggiori periferie delle nostre città, dove le regole morali non tengono banco, la crudeltà delle passioni toglie quasi il fiato, così come l’amore incondizionato per chi non può sfuggire al proprio destino.
Mille anni di piacere
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