Mister Volare
- Autore: Giancarlo Governi, Leonardo Settimelli
- Genere: Musica
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2024
Giancarlo Governi, con la collaborazione del musicologo Leonardo Settimelli, dedica al grande mito della musica italiana del secondo novecento, Domenico Modugno, un libro interessante che ricostruisce in modo analitico la vita e il percorso artistico di un uomo che ha certamente rivoluzionato la musica leggera italiana, esportando in tutto il mondo, cominciando dall’America, la sua genialità di musicista, cantante, attore, personalità unica e difficilmente ripetibile.
Ripercorrendo le pagine di Mister Volare ( Vallecchi, 2024) si può seguire il bambino pugliese, Mimi Modugno, nato a Polignano, attirato fin dalla prima infanzia dall’acqua del mare, dal sapore delle salsedine, dal dialetto del luogo, dal suono della fisarmonica, che in mancanza di grammofoni e di radio attirava i ragazzi del posto.
La famiglia però lascia il paese per trasferirsi a San Pietro Vernotico. Mimi è cresciuto, è diventato Mimmo, sa cantare e suona a pagamento: è un bel ragazzo, riccio e corteggiato dalle ragazze, molto popolare. La scuola però non fa per lui, e Mimmo ottiene di andare a Roma con l’amico Ninuccio.
L’impatto con la grande città è per il giovane pugliese un sorta di choc emotivo: è il 1948, alla vigilia delle elezioni che saranno vinte dalla Democrazia Cristiana, Roma è affollata, piena di colori e di musica, lui però ha un solo scopo, fare il cinema. Comincia faticosamente il suo apprendistato come comparsa a Cinecittà, facendo la fame, soffrendo il freddo, finché capisce che non è quella la strada giusta.
Parte per il servizio militare e vien notato da chi lo vede abile e simpatico: a Bologna comincia la sua carriera di cantante, O sole mio e tarantelle, e ormai Mimmo maggiorenne ha finito la vita militare. È il 1950, l’anno santo. Raggiunge Roma, e per un vero colpo di fortuna, si fa raccomandare da un parente che lavora al quotidiano romano molto popolare, “Il Tempo”.
Troppo lungo riassumere le tappe che porteranno il giovane Modugno al Centro sperimentale di cinematografia, e poi man mano verso tappe più ambiziose.
Al Centro conosce la giovane aspirante attrice Franca Gandolfi, con cui inizia un flirt, un po’ discontinuo data la personalità del focoso Mimmo, infedele per natura, che si concluderà con un matrimonio felice. Franca gli resterà vicina sempre, nella buona fortuna, tanta, e anche nell’ultima parte della vita, difficile ma coraggiosa.
Del successo di Domenico Modugno, che tutti abbiamo vissuto con entusiasmo,sembra quasi superfluo raccontare; dalle canzoni del suo esordio, U’ Pisci Spada e La donna Riccia, Vecchio Frack e Strada ‘nfosa, Resta cu ‘mme e Lazzarella, che ormai sono divenute un classico della storia della musica italiana, inutile dilungarsi. Bellissima la genesi di Nel blu dipinto di blu, in collaborazione con Franco Migliacci; l’ispirazione del brano che sarà a lungo lavorato dai due artisti, viene da lontano, Pirandello e Marc Chagall, ne sono i due spunti di partenza.
Anche Franca partecipa con senso critico alla genesi del brano, che dopo lunga gestazione metterà insieme musica, parole, gesti: il ritornello, Volare, sarà accompagnato dalla teatrale apertura delle braccia, che sul palco di Sanremo, dominato dai Claudio Villa, Nilla Pizzi, Luciano Tajoli, Achille Togliani, produrrà un terremoto emotivo nel pubblico, che attribuirà un successo incredibile alla coppia Modugno-Johnny Dorelli, appena arrivato dagli Stati Uniti.
Il successo sarà crescente e inarrestabile, e presto Modugno, divenuto all’estero “Mister Volare”, inizierà le sue tournée che lo porteranno alla notorietà in oltre 150 paesi. Volare diverrà un passepartout che sdoganerà la musica italiana ovunque. Interessante nel libro l’affetto, l’empatia che Giancarlo Governi tributa al suo eroe mitico, paragonato a Garibaldi, Caruso, Verdi e Valentino, le cui “gesta” racconta con partecipazione e profondità, esaltandone le caratteristiche professionali ma anche la personalità umana, i rapporti amicali, familiari, politici. La vita di Domenico Modugno, pugliese che si finse siciliano per doveri pubblicitari, non si esaurì in una vittoria festivaliera.
È stato un grande attore, un musicista raffinato, e, dopo la sua precoce invalidità, un uomo pubblico al servizio dei più deboli. I miei ricordi, avevo dieci anni quando Volare vinse clamorosamente Sanremo, furono alla vigilia della serata finale, un litigata tra mio padre e mio zio: il secondo tifava per Teddy Reno, il cantante confidenziale, mentre mio padre aveva compreso che ci si trovava di fronte a un vero fenomeno, un ciclone che avrebbe spazzato via una tradizione e che metteva finalmente anche l’Italia nella modernità. Libro interessante, coinvolgente, un pezzo di storia italiana che spiega come il nostro paese sia riuscito, tramite Modugno, a uscire fuori dei confini provinciali che l’avevano incatenato. “Volare, oh oh”, sei sillabe che hanno cambiato per sempre chitarre, gorgheggi e mandolini, regalandoci un posto di rilievo nella storia della musica leggera internazionale.
Nell’ultima parte del libro, per chi è appassionato di musica, un ricco apparato che contiene i testi e gli spartiti dell’enorme repertorio di Modugno, i titoli delle canzoni, i film e le commedie musicali a cui ha partecipato: indimenticabile “Rinaldo in campo”, di cui non dimentico la bellissima melodia di “Se dio Vorrà” del 1961
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Mister Volare
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