Mistero a Matera. Una storia vera di passione, famiglia e perdono
- Autore: Helene Stapinski
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Straniera
- Anno di pubblicazione: 2022
La giornalista e saggista Helene Stapinski vive a New-York, ma è cresciuta a Jersey City, nel New Jersey, città in cui emigrarono alla fine dell’800 molti italiani provenienti dalla Basilicata, tra cui i progenitori della scrittrice.
Stapinski pubblica un libro, come annuncia il titolo, Mistero a Matera. Una storia vera di passione, famiglia e perdono (Antonio Mandese editore, 2021, traduzione di Donatella Melucci), che fa riferimento a una sorta di “giallo” che coinvolse la sua famiglia italiana: i Gallitelli incrociati con i Vena.
Costoro vissero nella cittadina di Bernalda, presso Matera, come poverissimi braccianti, sfruttati da padroni violenti, in condizioni degradanti, direi subumane.
Nelle prime pagine del libro viene riportata dall’autrice una citazione del capolavoro dello scrittore torinese Carlo Levi, l’autore del celebrato Cristo si è fermato a Eboli, luogo simbolico, più a nord della terra in cui Levi fu confinato dal tribunale fascista:
Ma in questa terra oscura, senza peccato e senza redenzione, dove il male non è morale, me è un dolore terrestre che sta sempre nelle cose, Cristo non è disceso, Cristo si è fermato a Eboli.
Al centro delle ricerche che in due fasi Helene Stapinski ha compiuto sulle origini delle storie che coinvolsero i suoi antenati c’è Vita Gallitelli, la sua trisnonna, che si imbarcò sola con due figli adolescenti, Valente e Leonardo, su un bastimento partito da Napoli che li sbarcò nel 1892 a New-York dopo un viaggio oltremodo drammatico.
Perché Vita era sola? Come mai non c’era suo marito Francesco Vena? È vero che quella donna era un’assassina? E per giunta anche una puttana, secondo il mito cresciuto nella famiglia americana? I racconti che si erano succeduti dicevano la verità, davvero nella famiglia dell’autrice, americana ormai da tre generazioni, si era annidato il gene del male?
Tutta la storia nella quale la narratrice è coinvolta è un viaggio a ritroso nel meridione d’Italia dove incontra una serie di persone che l’aiuteranno a rovistare negli archivi, a interrogare figli e nipoti di probabili testimoni, nel tentativo, alla fine fruttuoso grazie a un determinazione incredibile, di ridare ai personaggi persi nelle loro storie dolorose una dignità e un riconoscimento.
Helene a Bernalda, a Pisticci, a Metaponto si scontra con muri di indifferenza, ma scopre anche quanta cultura e quanta civiltà ci sia ora in quel luogo dove, solo quasi due secoli prima, si viveva come nell’età arcaica: uomini e donne che vivevano insieme ai loro animali, una miseria che spingeva a rubare la frutta, magari poche pere, causando tragedie che coinvolgevano interi nuclei familiari; mortalità infantile senza confini, donne costrette a subire l’onta dello ius primae noctis, prigioni oscure e violente, degrado delle condizioni fisiche e psichiche delle popolazioni.
La scrittrice americana che ha il volto delle sue antenate, i capelli ricci, il volto olivastro, ma anche la forza e la convinzione di arrivare a scoprire la verità, alla fine ci racconta l’esistenza di Vita, ricostruita secondo i documenti, nella sua interezza.
Vita era analfabeta, quindi non lasciò né diari né lettere solo storie tramandate di generazione in generazione. Miracolosamente, il fascicolo penale di 600 pagine esiste e mi ha fornito dettagli vividi di ciò che è accaduto più di un secolo fa.
La scrittrice è riuscita a ricostruire, attraverso il suo viaggio a ritroso nel tempo e nella storia, la saga di una famiglia, la sua, con la forza di chi sta facendo un’operazione culturale importante, uno scavo profondo in una realtà sommersa che ci racconta l’emigrazione di decine di migliaia di italiani, soprattutto meridionali, alla ricerca della sopravvivenza oltre l’oceano Atlantico.
Un libro originale, salutato dalla stampa americana come “un gioiello”. Molto ricca e interessante anche la bibliografia che conclude le pagine del volume, che dimostrano come la ricerca di Helene Stapinski sia stata scrupolosa, documentata, ineccepibile sul piano storiografico. E molto efficace sul piano emozionale.
Mistero a Matera. Una storia vera di passione, famiglia e perdono
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