Mitomalìa. Storie che hanno incantato il mondo
- Autore: Fabian Negrin
- Genere: Libri per ragazzi
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Giunti
- Anno di pubblicazione: 2022
I miti - insieme alle Fiabe – sono le storie più belle che l’umanità ha saputo raccontarsi, un immenso fiume di racconti di cui non conosciamo la sorgente né lo sbocco, ma dal quale possiamo liberamente bere per saziare la nostra fame di infinito.
Con queste parole il famoso illustratore Fabian Negrin conclude la sua introduzione al grande volume appena pubblicato da Giunti Editore, Mitomalìa. Storie che hanno incantato il mondo (Giunti, 2022).
Avevo conosciuto Negrin come illustratore di varie pubblicazioni di Donzelli quali Tutte le fiabe di Grimm, Il pozzo delle meraviglie di Giuseppe Pitrè, e ora lo ritrovo con piacere non soltanto illustratore, ma anche autore dei testi di questa sorta di grande atlante pubblicato da Giunti, che raccoglie 25 miti che provengono dalle culture e dai tempi più diversi che l’umanità ha raccontato, scritto, tramandato, immortalato.
In apertura dell’albo di grandi dimensioni, troviamo su uno sfondo colore della terra un planisfero dal quale i continenti, color rosso violaceo, portano scritti in bianco i miti che l’autore ha scelto di descrivere e di illustrare.
In basso a sinistra è tratteggiata la Nuova Zelanda, da cui ha origine il mito Maori, L’abbraccio fra il cielo e la terra, mentre in alto, al polo Nord, Il corvo e la luce, una storia che ha avuto origine presso la civiltà Inuit.
Delle venticinque storie narrate, solo alcune le conosciamo perché parte del nostro patrimonio della civiltà occidentale. Penso al Minotauro nel Labirinto , al volo di Icaro, al Canto di Orfeo, al vaso di Pandora, alle Fatiche di Ercole.
Negrin dedica la pagina di sinistra al testo, mentre tutta la destra è occupata dall’illustrazione: alle celeberrime “Fatiche di Ercole” è riservato uno spazio maggiore, data la vastità della narrazione e quindi anche le immagini che l’artista crea sono di una grande e raffinata evidenza. Ecco dunque Ercole, con la celebre clava in mano, il capo coperto dalla testa leonina della belva uccisa, il leone di Nemea, nel cielo turchino pieno di stelle d’oro, in terra la cintura della regina delle orribili Amazzoni, il muso della cavalla di Diomede, in volo gli uccelli carnivori, il toro di Creta che viene ritratto in primo piano, davvero spaventoso.
Tutte le storie che Fabian Negrin affronta sono interessanti anche se poco note: miti cinesi, giapponesi, egiziani, anglosassoni, inca, ma anche per noi decisamente sconosciuti: penso al mito Yorùbà, un danzatore del centro America, al mito aborigeno , “Il sogno del Serpente Arcobaleno”, proveniente dall’Australia precoloniale, e infine un grande spazio viene dedicato al mito germanico dei Nibelunghi: l’anello d’oro è quasi un simbolo di tutto il volume, che Fabian Negrin ha voluto illustrare quasi come fosse la sua firma esclusiva. In effetti l’illustrazione a doppia pagina che correda il lungo racconto della storia di Alberico, Sigfrido, la Valchiria Brunilde, Wotan è un quadro di stile originalissimo, diverso da tutti gli altri lavori dell’artista.
Se devo esprimere la mia preferenza, va sicuramente all’immagine di Orfeo: su un fondo di un intenso azzurro, dal volto del bellissimo giovane escono delle rose stilizzate, di un colore tenue, mentre una piccola parte della cetra appare sul lato sinistro del ritratto, con le dita di Orfeo che accennano a pizzicarne le corde.
Un bellissimo albo da leggere con calma in modo da assimilarne i contenuti, da ammirarne le illustrazioni leggere e quasi magiche: un regalo prezioso per i piccoli, ma soprattutto per gli adulti che in queste pagine scopriranno un vero tesoro, una miniera di miti lontani nel tempo, da non dimenticare.
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