Monster Masters
- Autore: Alessandro Manzetti
- Genere: Horror e Gotico
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2015
Come fai da scettico a interessarti alle storie di mostri e fantasmi? Ho due tipi di risposte-standard per questo tipo di domande. La prima è basica, sarcastica e bugiarda (ammetto che quasi mai ne viene colto il senso provocatorio): «dopo il calcio» – dico – «i romanzi dell’orrore sono il secondo passatempo idiota che mi concedo». La seconda è la risposta vera, quella in cui credo senza alcun dubbio: «L’horror d’autore è tra i generi più archetipici e meno conciliatori in circolazione». Certo bisogna riuscire a rovistare bene tra testo e sotto-testo, ma proprio in questo sta il bello: scoprire, per esempio, che Shining è una storia di fantasmi ma può anche essere il racconto del progressivo scivolare nel delirio schizofrenico di uno scrittore fallito-alcolizzato.
Leggere un romanzo dell’orrore scritto come dio comanda è un po’ come decidersi se accontentarsi di una tranquilla (?) nuotata in superficie oppure farsi coraggio e andare sott’acqua, là dove stanno la meraviglia e il senso autentico del mare, se mi spiego.
Lo spunto per questa premessa (lunghetta, vero? ma ho creduto potesse valerne la pena) mi è dato dalla lettura di “Monster Masters” robusto zibaldone della scena orrifica inglese e americana, curato da Alessandro Manzetti per CUT UP Edizioni. Le pagine sono 370 e tra interviste inedite a scrittori (Ramsey Campbell, Peter Staub, Graham Masterton, Joe Lansdale per citare, tra i tantissimi, alcuni dei più noti), retroscena, liste di libri da non perdere (“66 libri horror per il diluvio universale”), presentazioni/commenti/aneddoti/analisi sul tema dell’autore (traduttore, editor e scrittore a sua volta, finalista al Bram Stoker Awards 2014), riporta un succosissimo ex-cursus su Le opere fantasma di Stephen King che ne comprovano: a) l’inumana prolificità; b) l’indefessa poliedricità; c) il rigore assoluto con cui vaglia i suoi scritti prima del “visto si stampi”.
A dirla proprio tutta, in “Monster Masters” ci sono inoltre quattro-racconti-quattro mai apparsi prima alle nostre latitudini (Richard Laymon, Ramsey Campbell, Graham Masterton e Gary Braunbeck): li ha scovati e tradotti per i fan lo stesso Manzetti e costituiscono un buon banco di prova per quanti volessero tastare di persona il valore traslato di una buona horror story. Spero a questo punto di aver reso l’idea del libro-summa che avrete tra le mani se acquisterete “Monster Masters”. L’ultima parola spetta di diritto al curatore di questa bibbia, il padrone di casa Alessandro Manzetti, tra teoria prassi dell’orrore narrato, nelle note introduttive al volume:
“Non si tratta semplicemente di un genere letterario, ma di qualcosa che risponde alla nostra stessa umanità, a qualcosa che abbiamo dentro. L’abisso dello sconosciuto nel senso più ampio del termine, ha sempre affascinato e terrorizzato l’uomo. Questo doppio binario, questo contrasto di forti emozioni, che non prescinde da riflessioni a tutti i livelli, è la base del lavoro degli autori che mi piace definire ‘Padroni di Mostri’, Monster Masters”.
Appunto. E allora, così sia.
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