Moretta
- Autore: Fano
- Genere: Libri di cucina
Il caffè ha la sua prima diffusione nei paesi medio orientali e arriverà in Europa intorno al 1600. La provenienza dai paesi musulmani era un marchio riprovevole, ostico da superare nel secolo dell’avanzata ottomana e dell’assedio di Vienna.
Poiché, grazie al suo gusto aromatico e gustoso, si stava diffondendo pure nei paesi cristiani, nasce la leggenda con protagonista Papa Clemente VIII. Appassionato bevitore di caffè decise di liberarla dall’infedele origine, procedendo al battesimo della stessa.
Da quel momento, il caffè divenne una bevanda “cristiana romana apostolica” e quel bizzarro battesimo fu celebrato da Clemente VIII, originario di Fano.
Fano è una città delle Marche, con tradizione di pescatori e popolare.
A Fano si realizza – come in altre città - una miscela a base di caffè, superando l’aspetto culinario per trasformarsi in simbolo sociale e popolare.
La peculiarità di un dopo pasto a Fano è una Moretta, una bevanda armonicamente distribuita fra caffè, alcool e zucchero.
Il libro, a cura di Sara Cucchiarini, Moretta di Fano (Comune di Fano, 2011), si sofferma sulle origini leggendarie della Moretta.
Come in tutti i miti popolari, nessuno potrebbe affermare con certezza la genesi.
Qualsiasi tesi è appassionante e accettabile; soprattutto riempie l’innata esigenza di credere, contribuendo ad accendere una partigianeria sempre pronta a emergere in Italia per qualsiasi motivo.
Il libro supera la parte della preparazione – non è un libro di ricette – ma è la storia di una città attraverso la sua bevanda più popolare.
Una descrizione di microstoria, con tutto il rispetto per Carlo Ginzburg.
Nonostante la ovvia sinteticità, è uno studio, una ricerca profonda ed esauriente.
Si apre una gara fra le varie categorie lavorative per accaparrarsi il merito della sua invenzione.
I principali sospettati sono i pescatori, i quali prima di partire, al freddo nella notte, necessitavano un sorso di bollente e inebriante caffè.
Ovvero gli spazzini. Anche loro chiamati, prima dell’alba, a ripulire le strade.
Entrambi i gruppi rappresentavano una parte importante e considerevole della Fano del secolo scorso: quella popolare, dei lavoratori notturni. C’è una suddivisione della città, con una mappa dei bar secondo la distribuzione della Moretta.
La sezione popolare: la gente lavorava duro, a ore impresentabili e aveva bisogno di un forte corroborante; dall’altra una nascente borghesia legata ancora a tradizioni aristocratiche, i cui bar somministrava le bevande classiche.
Oggi, tutti – bar, ristoranti, locande -, compresi quelli periferici, propongono una calda Moretta.
È la rivoluzione, la dimostrazione della vittoria popolare e proletaria, e il tentativo di una maggiore onesta ed equità.
La popolazione di Fano si è livellata, certe asprezze sociali sono scomparse e i passati maggiorenti della città si sono globalizzati accettando senza riserva il valore dello speciale caffè e la metafora in essa contenente.
La storia della Moretta si sussegue inframezzando aneddoti passati a momenti di storia attuale, come la visita di Giovanni Paolo II.
Emerge non una bevanda di una città, ma la città stessa, calda e alcolica.
La Moretta sarà “Figlia di Cento Padri”, però ha soltanto una città, un unico territorio e un’unica fonte popolare: quelli che con il loro umile e faticoso lavoro hanno contribuito a creare una realtà sociale e una città moderna.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Moretta
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