Mussolini il capobanda
- Autore: Aldo Cazzullo
- Genere: Politica ed economia
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Mondadori
- Anno di pubblicazione: 2022
“Perché dovremmo vergognarci del fascismo” è il sottotitolo di Mussolini il capobanda (Mondadori, Collana “Strade Blu” 2022), il saggio di Aldo Cazzullo dedicato a Benito Mussolini (Dovia di Predappio 29 luglio 1883 – 28 aprile 1945), redatto anche per ricordare i cent’anni della Marcia su Roma avvenuta il 28 ottobre 1922, avvenimento protagonista di una puntata di “Una giornata particolare” il nuovo format su La7 condotto da Aldo Cazzullo, inviato e editorialista del “Corriere della Sera”.
Benito Amilcare Andrea Mussolini, politico, militare e giornalista italiano. Fondatore del fascismo, presidente del Consiglio del Regno d’Italia dal 31 ottobre 1922 al 25 luglio 1943, personaggio controverso che alcuni, che peraltro non hanno vissuto il Ventennio, venerano e altri invece, al solo sentire il suo nome, vedono rosso come i tori. Un uomo quindi ancora capace di dividere in due l’opinione pubblica del nostro Paese, uno “statista” che ha condotto l’Italia in una guerra atroce e sanguinosa, che aveva “bisogno soltanto di qualche migliaio di morti per potermi sedere da ex-belligerante al tavolo delle trattative”.
In questo libro dedicato alla memoria di tutte le vittime del fascismo, da far leggere nelle scuole, l’autore demolisce molti luoghi comuni nati intorno al fascismo e al suo ideatore, perché la maggioranza degli italiani si è fatta un’idea sbagliata del Duce. Cent’anni fa, il 28 ottobre, il coronamento della Marcia su Roma, che porta Benito Mussolini a diventare Presidente del Consiglio, sancendo di fatto l’inizio della dittatura fascista, con il beneplacito del re Vittorio Emanuele III di Savoia.
Mussolini prende il potere con la violenza, a prezzo di centinaia di vittime, e lo mantiene con la forza. Commette crimini contro altri popoli: reprime la rivolta della Libia chiudendo donne e bambini nei campi di concentramento, fa sterminare gli etiopi con il gas, fa bombardare paesi e città inermi in Spagna. Per non parlare delle sciagurate aggressioni alla Francia, alla Grecia, alla Russia, regolarmente terminate con disastrose sconfitte. Centinaia di migliaia di soldati italiani muoiono di freddo in Russia senza indumenti adatti, armi, viveri, anche senza scarpe.
“Anche questo è stato un crimine del Duce. Contro il suo stesso popolo”.
Cazzullo nel saggio smonta un altro luogo comune: Non è vero che gli italiani sono stati tutti fascisti. È solo un’altra sciocchezza autoassolutoria.
“Certo che ci fu un consenso al regime, ma è sempre molto difficile misurare il consenso quando il dissenso è punito con bastonate, olio di ricino, carcere e confino. E il confino non era una vacanza, era la morte civile. Essere antifascisti non vuol dire essere di sinistra. Antifascismo non vuol dire comunismo. C’erano tanti appartenenti alla Resistenza che erano cattolici, monarchici, liberali. La scelta tra nazifascismo e i suoi oppositori non è la scelta tra la destra e la sinistra, è la scelta tra la barbarie e la civiltà”
chiarisce l’autore da noi intervistato.
Inoltre Cazzullo sostiene:
“Non penso che oggi ci sia un pericolo fascista, il fascismo non torna e la Storia non si ripete. Diciamo così: quando si affermano il razzismo, la xenofobia e il nazionalismo esasperato, questo non vuol dire che sta tornando il fascismo, vuol dire che alcune delle idee del fascismo non sono morte”.
Mussolini il capobanda. Perché dovremmo vergognarci del fascismo
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