Napoli e Sicilia. 1848
- Autore: Aurelio Musi
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2019
Aurelio Musi, docente di Storia moderna presso l’Università di Salerno, nel suo attento saggio Napoli e Sicilia. 1848 (Palermo University Press, 2019) prende in esame il diverso sviluppo della coscienza unitaria nelle due diverse parti del territorio del Regno delle due Sicilie, facendo riferimento a una fase cruciale, quella dei moti del 1848:
"a Napoli Ferdinando II sciolse, il 15 maggio 1848, il Parlamento, nominò un governo di sua fiducia".
Come è noto, Napoli e Palermo rappresentano due distinte realtà storiche caratterizzate da uno sviluppo sociale ed economico differente, unite insieme solamente da contingenze storico dinastiche, mantenendo sempre una loro fisionomia e un concetto diverso di autonomia, più stringente per la Sicilia che si richiamava al normanno Regnum Siciliae, Stato sovrano costituito nel 1130.
Con il 1848 ecco, però, che si vengono a smussare le divergenze e differenze, per un comune sentire unitario diretto al raggiungimento della nazione italiana. Non più quindi la concezione dell’appartenenza a una duplice nazione (napoletana e siciliana), ma una adesione a unico ideale unitario. Le ragioni di questo cambiamento di opinione vanno ricercate negli eventi e nei moti rivoluzionari che precedettero, espressioni di un diffuso malcontento che covava da tempo.
L’autore sintetizza egregiamente le ragioni e il succedersi degli avvenimenti, come pure le promesse non mantenute dalla dinastia borbonica e il risentimento che venne a palesarsi nei confronti di una Monarchia che regnava sulla parte preponderante della penisola italiana. E questo pur in presenza, in molti strati della popolazione, di un persistente sentimento di fedeltà e di appartenenza verso i Borbone. Complesso e diversificato fu l’atteggiamento di politici e intellettuali verso le istituzioni monarchiche e le loro promesse costituzionali parzialmente messe in atto.
Aurelio Musi in questa sua opera passa in rassegna le tesi contrapposte di significativi personaggi, storici e autori delle due parti del Regno (tra gli altri Luigi Settembrini, Vincenzo Gioberti, Rosario Romeo).
Si ricordano, nel coinciso e significativo saggio Napoli e Sicilia. 1848, alcune eccellenze borboniche, come la Reale Accademia della Nunziatella, fucina di formazione non solo militare, ma caratterizzata anche da una formazione in scienze matematiche e fisiche unita a una forte sensibilità filosofica: l’Accademia come spazio di formazione, ma anche di trasformazione, dal sentimento di appartenenza alla nazione napoletana a quello di vicinanza alla nazione italiana.
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